Lettera: la presunta volontà di Dio che lormonsignori presumono di conoscere
Riceviamo e volentieri pubblichiamo.
Un sacerdote che conoscevo qualche anno fa, invitava spesso a guardare le stelle, come segno della grandezza di Dio. Io, che fra l'altro le stelle le vedo solo se sbatto la testa contro l'anta aperta di un mobile, ero solito rispondere di guardare i terremoti... Se si vogliono trovare segni per sottolineare la grandezza o l'amore di Dio, basta dimenticarsi di una parte della realtà. C'è chi sostiene che tutto l'amore che riceviamo nella nostra vita viene da Dio, attraverso chi abbiamo vicino. Ma vicino a noi ci sono anche persone indifferenti o peggio; come dire che è inutile ricorrere ad una causa esterna: quello che riceviamo, nel bene e nel male, viene direttamente dalle persone che incontriamo. Troppi credono semplicemente senza farsi alcuna domanda, per abitudine o forse per comodità. C'è chi comunque ritiene di poter credere malgrado tante contraddizioni. c'è chi, come me, a domande insistenti e irrisolte alla fine ha dato una risposta negativa. E questa risposta mi ha portato a mettere in discussione cose che per alcuni sono scontate. La vita è un dono... Ma io non ho ancora cocosciuto una persona veramente felice, mentre ne conosco molte che fanno una gran fatica. Questo dono non possiamo usarlo come vogliamo, ovvero il Dio buono e misericordioso ci costringe a vivere... Ma di un dono, una volta entrato in mio possesso, di regola posso fare ciò che voglio. Allora sarebbe tempo che la Chiesa inponga le sue regole solo ai suoi fedeli, anziché cercare di limitare la libertà di scelta di tutti, in nome di una presunta volontà di Dio che lormonsignori hanno il dono di conoscere. Gesù andava incontro alle persone; i suoi presunti seguaci si mettono in cattedra e, come disse Gesù stesso. pongono sulle spalle degli altri pesi che loro non toccano neanche con un dito.
Ivano Pioli
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