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“Sedici giorni per vincere la violenza”. Esce domani il quaderno della Federazione donne evangeliche

“Sedici giorni per vincere la violenza”. Esce domani il quaderno della Federazione donne evangeliche

ROMA-ADISTA. Dal 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, al 10 dicembre, Giornata mondiale dei diritti umani, torna l’appuntamento annuale con il Quaderno “16 giorni per vincere la violenza”. Il tema scelto per il 2024, “Il corpo è linguaggio”, invita a riflettere sull’intreccio profondo tra corpi e linguaggi, in particolare sul corpo femminile, troppo spesso al centro di stereotipi, pregiudizi e violenze che affondano le radici in mentalità patriarcali.

Il Quaderno, realizzato in 5 lingue (italiano, inglese, tedesco, francese e spagnolo) dalla Federazione delle donne evangeliche in Italia (Fdei), è scritto a più mani e vede la preziosa collaborazione di esperti, esperte, pastori e pastore, laici. Esso propone un ricco percorso di riflessione e azioni per vincere la violenza. Inoltre, è corredato da alcuni versetti biblici, meditazioni, preghiere, suggerimenti di libri e film, oltre a domande per favorire il dialogo e momenti di confronto.

Di questa pubblicazione, che esce come inserto allegato al numero 45 del 22 novembre di Riforma – Eco delle valli valdesi, si parlerà anche il 5 dicembre, dalle 12:30 alle 13:30, a Roma, nell’ambito della Fiera Più libri più liberi. L’appuntamento, promosso dal CRIC (Coordinamento delle riviste italiane di cultura), grazie all’interessamento del presidente Valdo Spini e della giornalista Giada Fazzalari, si terrà presso lo spazio Centro per il libro e la lettura (CEPELL), stand P20. Il panel, dal titolo “Sedici giorni per vincere la violenza. Corpi e linguaggi contro i femminicidi”, vedrà la partecipazione della presidente FDEI, pastora Mirella Manocchio, della professoressa Francesca Nuzzolese, di Donata Pacces del direttivo CRIC, di Amarilda Dhrami della rivista Confronti e dell’artista e attivista iraniana Maaryam Pezeshki. Sarà un’occasione per approfondire e discutere soluzioni concrete per contrastare la violenza di genere. Modererà l’incontro la curatrice del Quaderno, la giornalista Elena Ribet.

Il legame tra linguaggio e discriminazione di genere “si invera nella nostra corporeità” scrive Manocchio nell’editoriale che apre queste 16 pagine. L’intento è quello di “esplorare tale intreccio smascherandone le ambiguità e cercando di scardinare luoghi comuni nel tentativo di offrire uno sguardo altro, aprire squarci di riflessione critica e proporre orizzonti di consapevole solidarietà. Si parte con le bambine e i bambini, prime vittime di un linguaggio educativo discriminatorio e colmo di pregiudizi, e con la necessità di ‘nuove parole per nuovi desideri, fuori dal richiamo regressivo del potere’ per poi proseguire con i vari ambiti in cui questo linguaggio si incardina: il mondo della letteratura e della scienza, quello del lavoro e della politica, il mondo accademico e quello dello sport. In particolare, però, è l’ambito della comunicazione e dell’immagine a essere influenzato da un certo linguaggio che sostiene la struttura sociale, culturale ed economica di tipo patriarcale e maschilista, ed è lì che le chiese devono mettere in atto una contro narrazione di genere volta al rispetto, all’equità, alla giustizia, all’amore”. Un focus sarà sulle religioni e le chiese e su quel “tantissimo che rimane ancora da fare”.

La Federazione delle donne evangeliche in Italia (FDEI) rinnova l’impegno a promuovere una cultura di solidarietà e liberazione, invitando singole persone, gruppi e comunità a farsi portatrici di cambiamento, affinché la riflessione sui corpi e sui linguaggi non si esaurisca il 10 dicembre, ma continui nel tempo con azioni incisive e condivise. Un ulteriore strumento, sempre proposto e realizzato dalla FDEI, è il Dossier liturgico per il 25 novembre, con materiali specifici come poesie, immagini e risorse per le comunità, le chiese e per tutte le persone interessate.

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