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Manovre di pace e di giustizia: la Controfinanziaria 2025 di Sbilanciamoci!

Manovre di pace e di giustizia: la Controfinanziaria 2025 di Sbilanciamoci!

È una manovra di bilancio «giusta e sostenibile» quella proposta anche quest’anno da Sbilanciamoci! in contrapposizione alla Legge di Bilancio del governo Meloni, «sbagliata e di galleggiamento, inadeguata, ingiusta» perché «toglie soldi all’università e definanzia la sanità, azzera il fondo per la transizione del settore automotive e il fondo sociale affitti, toglie soldi all’ambiente, aumenta del 12% le spese militari, destina più di un miliardo a un’opera inutile come il Ponte sullo Stretto». Una Legge sbagliata, scrive il portavoce Giulio Marcon nella presentazione della “controfinaziaria” di quest’anno, anche perché «continua a favorire i super-ricchi» e «non dà che briciole a chi ha già di meno».

La contromanovra di Sbilanciamoci!, spiega ancora Marcon, «incarna l’alternativa alla manovra del Governo Meloni: contro un’economia di guerra, un nuovo modello di sviluppo fondato sul disarmo, la giustizia sociale e i diritti, la sostenibilità ambientale. Una sfida decisiva per cambiare il Paese».

La proposta di Sbilanciamoci! si articola intorno a 102 proposte «per una Legge di Bilancio alternativa di poco più di 54 miliardi di euro. Tutte proposte concrete, sostenibili, che non causano altro debito per le casse dello Stato. È vero che ci sono nuove tasse, ma riguardano i super-ricchi e chi le tasse non le paga, oppure chi realizza extra-profitti come nel caso dell’industria militare. E poi ci sono tanti risparmi con i tagli alle spese militari, la cancellazione dei finanziamenti al Ponte sullo Stretto e ai Sussidi Ambientalmente Dannosi».

Obiettivo di una buona gestione delle risorse pubbliche dovrebbe essere anche la redistribuzione delle ricchezze e la mitigazione delle disuguaglianze del Paese, spiega Marcon: «Con la nostra Controfinanziaria si portano benefici alle classi sociali più svantaggiate e al ceto medio: grazie alle maggiori risorse per il Servizio sanitario nazionale, per il diritto allo studio, per il reddito di cittadinanza e i fondi per la non autosufficienza. Allo stesso tempo, la manovra di Sbilanciamoci! assegna ingenti risorse alla transizione verde e al lavoro, con una politica industriale sostenuta dagli investimenti nella ricerca e dalla riconversione degli apparati produttivi, che rischiano di essere spazzati via dalla transizione digitale ed ecologica. E, poi ci sono le risorse necessarie per il trasporto pubblico locale (che la Legge di Bilancio targata Governo Meloni nega), per le comunità energetiche, per la lotta ai cambiamenti climatici».

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