
El Salvador: il presidente Bukele dà avvio al pericoloso sfruttamento minerario dell'oro. Le proteste dei vescovi e delle associazioni ambientaliste
L'Assemblea legislativa di El Salvador – dominata dal partito al governo Nuevas Ideas, di estrema destra, guidato da Nayib Bukele, che ha vinto nel febbraio scorso le presidenziali con l’82,66% dei voti – ha approvato il 21 dicembre la Legge generale sull'estrazione dei metalli, che contiene 35 articoli e vanifica la Legge sul divieto di estrazione dei metalli, approvata nel marzo 2017.Il decreto era stato annunciato dal presidente a novembre con un post sul suo account X, con la premessa che nessun Paese vieta l’estrazione di metalli e che il Paese centroamericano ha le maggiori riserve d'oro del mondo.
L'approvazione della legge Bukele, è avvenuta nonostante il rifiuto di ambientalisti, organizzazioni comunitarie, alcune chiese e università a causa del suo impatto sulle comunità rurali e sull'ambiente. Così hanno denunciato in un comunicato i vescovi di El Salvador e il, aveva messo in guardia.
I vescovi salvadoregni, presieduti dall’arcivescovo di San Salvador, mons. José Luis Escobar, hanno emesso un comunicato di forte critica all’atto legislativo. Tre i punti della nota, datata 25 dicembre, che spiegano il rifiuto episcopale:
«1) Ci rammarichiamo che si sia approvata la legge che permette lo sfruttamento minerario nel nostro Paese, senza ascoltare la popolazione. È un atto che contravviene alla volontà del popolo e che ignora la vittoria che ha ottenuto nel 2017 con una legge che proibiva lo sfruttamento minerario, proteggendo in questo modo la vita e la salute nella nostra nazione.
2) Chiediamo alle autorità che riconsiderino la loro decisione e deroghino da questa nuova Legge sull’estrazione mineraria, che produrrà molte vittime, cominciando dalle persone più vulnerabili, e che poi sarà un danno per tutti, con inclusa la sofferenza per le nuove generazioni e i costi mortiferi per l’ambiente.
3) Esprimiamo la nostra vicinanza al popolo, assicurando che la Chiesa lo accompagnerà sempre nella difesa della vita e del bene comune, preoccupata principalmente per il bene dei più poveri».
Fra le organizzazioni della società civile che protestano, l'Associazione per lo Sviluppo Economico Sociale di Santa Marta (ADES), un'organizzazione comunitaria rinomata per la lotta popolare contro l'estrazione dei metalli, ha dichiarato la Legge approvata dal Parlamento rappresenta «il più grande attacco» contro «l'acqua, l'ambiente, la salute e la vita delle generazioni presenti e future». «Rappresenta il pericolo più grave per la nostra esistenza come Paese», ha aggiunto l'organizzazione in una dichiarazione sui social network, dichiarando di unirsi «alle voci che chiedono l'abrogazione di questa legge di contaminazione, distruzione e morte», invitando alla mobilitazione e alla resistenza «contro i progetti minerari, nel caso in cui questa legge venga mantenuta». «Esortiamo la società salvadoregna – sottolinea l’associazione, con uno sguardo fortemente critico sulla politica del governo – a riflettere profondamente sulle conseguenze della mancanza di istituzionalità, di separazione dei poteri e di contrappesi democratici, e sul comportamento delle autorità che non ascoltano l'opinione della popolazione e che impongono i loro progetti senza consultare i cittadini, senza studi tecnici, senza argomentazioni e senza preoccuparsi delle terribili conseguenze».
*Foto ritagliata tratta da Flickr
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