Nessun articolo nel carrello

Clima e irresponsabilità: la Sicilia tra siccità e alluvioni

Clima e irresponsabilità: la Sicilia tra siccità e alluvioni

Secondo il WWF la Sicilia – al centro dell’hot spot climatico mediterraneo definito dall’IPCC – sarebbe la «California di casa nostra», colpita dagli effetti devastanti del cambiamento climatico e dagli effetti, altrettanto deleteri, della pessima gestione del territorio e delle risorse idriche. In una nota dell’11 gennaio scorso, l’organizzazione ambientalista racconta il fenomeno della desertificazione e delle alluvioni nella Regione e punta il dito sulle responsabilità umane, invitando le istituzioni a mettere in campo misure credibili per la decarbonizzazione e per la sostenibilità nella produzione e nel consumo di risorse, per la prevenzione e l’adattamento al cambiamento climatico, per la lotta all’abusivismo e al consumo di suolo.

«Tra settembre 2023 e agosto 2024, rispetto ad analoghi periodi precedenti, si è registrato nella gran parte del territorio siciliano uno stato di siccità severa e in alcune zone addirittura estrema». Al centro della crisi, lo stato di manutenzione e il degrado degli invasi, di cui la Sicilia è peraltro ricca, nonché i massicci incendi boschivi (1.288 incendi nel 2024 a fronte dei 509 del 2023) favoriti, come avviene in California, dalla siccità e dalle ondate di calore.

A pagare il prezzo più alto della situazione attuale è il settore dell’agricoltura e dell’allevamento. Ma pagano anche le comunità locali, per la scarsità di acqua potabile nei centri urbani, spesso drasticamente razionata durante l’estate, anche a causa dell’immane perdita dalla rete idrica. La crisi idrica in Sicilia si combatte, dice il WWF, con una gestione razionale e oculata della risorsa idrica e con «una pianificazione adeguata attraverso un Piano strategico di adattamento ai cambiamenti climatici».

C’è poi l’altra faccia del cambiamento climatico, caratterizzata dai violenti nubifragi che hanno investito la Regione a novembre, con frane, smottamenti, torrenti esondati, causati da piogge torrenziali che «si sono riversate su un territorio estremamente vulnerabile» e caratterizzato dal continuo consumo suolo, spesso abusivo. Di fronte all’abusivismo, denuncia il WWF, «si continua a condonare, aumentando la fragilità del territorio ed esponendo la popolazione a rischi sempre più grandi. Non c’è nessuna efficace politica per la sua salvaguardia territoriale all’orizzonte, i fiumi sono in gran parte canalizzati e sono stati privati delle naturali e indispensabili aree di esondazione naturale».

In conclusione, il WWF lancia l’allarme: per i rischi che corre, «la Sicilia deve diventare un modello della decarbonizzazione». Occorre poi «un piano d’azione per prevenire i danni, un Piano di Adattamento ai Cambiamenti climatici su scala regionale». È fondamentale «promuovere azioni di ripristino degli ecosistemi, come peraltro richiesto dalla Nature Restoration Law, e dei servizi ecosistemici, per ridurre la vulnerabilità del territorio ed aumentarne la resilienza».

La Sicilia ha bisogno di grandi investimenti per la salvaguardia del territorio, delle economie e della sicurezza umana, «e in questo quadro l’ostinazione del Governo a investire sul Ponte sullo stretto risulta completamente anacronistica».

Adista rende disponibile per tutti i suoi lettori l'articolo del sito che hai appena letto.

Adista è una piccola coop. di giornalisti che dal 1967 vive solo del sostegno di chi la legge e ne apprezza la libertà da ogni potere - ecclesiastico, politico o economico-finanziario - e l'autonomia informativa.
Un contributo, anche solo di un euro, può aiutare a mantenere viva questa originale e pressoché unica finestra di informazione, dialogo, democrazia, partecipazione.
Puoi pagare con paypal o carta di credito, in modo rapido e facilissimo. Basta cliccare qui!

Condividi questo articolo:
  • Chi Siamo

    Adista è un settimanale di informazione indipendente su mondo cattolico e realtà religioso. Ogni settimana pubblica due fascicoli: uno di notizie ed un secondo di documentazione che si alterna ad uno di approfondimento e di riflessione. All'offerta cartacea è affiancato un servizio di informazione quotidiana con il sito Adista.it.

    leggi tutto...

  • Contattaci

  • Seguici

  • Sito conforme a WCAG 2.0 livello A

    Level A conformance,
			     W3C WAI Web Content Accessibility Guidelines 2.0

Sostieni la libertà di stampa, sostieni Adista!

In questo mondo segnato da crisi, guerre e ingiustizie, c’è sempre più bisogno di un’informazione libera, affidabile e indipendente. Soprattutto nel panorama mediatico italiano, per lo più compiacente con i poteri civili ed ecclesiastici, tanto che il nostro Paese è scivolato quest’anno al 46° posto (ultimo in Europa Occidentale) della classifica di Reporter Senza Frontiere sulla libertà di stampa.