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Assalto a Usaid: la dottrina Trump-Musk fa un'altra vittima

Assalto a Usaid: la dottrina Trump-Musk fa un'altra vittima

Personale in congedo dal 7 febbraio, social media oscurati, email bloccate, fondi congelati, loghi rimossi dal quartier generale di Washington, commissariamento politico: la mannaia dell’inquietante dottrina “America First” di Donald Trump e di Elon Musk si abbatte impietosa sull’agenzia Usa per lo sviluppo internazionale (Usaid), fondata nel 1961 da John Fitzgerald Kennedy, per ricondurre la più grande organizzazione di aiuti allo sviluppo del pianeta alle nuove esigenze dell’agenda sovranista. Uno stop di 90 giorni, per ora, in attesa di decisioni che si teme porteranno alla chiusura definitiva dell’agenzia.

L’assalto a Usaid è iniziato sabato scorso, con l’irruzione – definita «illegale» dal manifesto – dei funzionari Doge, il neonato Department of Government Efficiency guidato da Musk e annunciato da Trump come organismo puramente “consulenziale” per sostenere il presidente nella sua massiccia opera di tagli ai costi federali. Il giorno seguente, racconta ancora il manifesto, «era iniziato il fuoco di post di Elon Musk su X contro Usaid, definita “covo di vipere di estrema sinistra marxista”, “palla di vermi senza mela”, “organizzazione criminale”». Allo stesso tempo Musk dichiarava che Usaid «è tempo che muoia», confermando il via libera di Trump al suo «smantellamento».

Usaid, organismo indipendente ora sotto il controllo diretto del segretario di Stato Marco Rubio, ha erogato, nel solo 2023, 72 miliardi di dollari in tutto il mondo per il sostegno sanitario alle donne in guerra, ai malati di Hiv/Aids o di malaria, per la lotta alla mortalità infantile, per l’accesso all’acqua potabile, per lo sviluppo di fonti energetiche rinnovabili, per la lotta alla povertà, per le emergenze umanitarie e ambientali, per la realizzazione di ospedali da campo, per lo sminamento, ecc. Programmi che ora rischiano seriamente di saltare, con costi umani prevedibili e inenarrabili, insieme alle speranze di contrastare la povertà globale, sfida nella quale Usaid è protagonista globale indiscussa.

Un appello dall'Italia

Sull'assalto a Usaid è intervenuta anche l’Associazione Don Bosco 2000 di Piazza Armerina, esprimendo «profonda preoccupazione» per la decisione di commissariare Usaid, agenzia che ha fornito «sostegno concreto a milioni di persone in difficoltà, in particolare nei Paesi africani». Consapevoli del bene che Usaid ha fatto in tutto il mondo, il presidente Agostino Sella condanna «la scelta di Elon Musk, l’uomo più ricco del mondo, di cancellare un programma che mira ad aiutare gli uomini e le donne più povere della Terra», definendola «un atto grave e ingiustificabile. Questa decisione rappresenta un danno enorme per tutti coloro che, grazie ai progetti di Usaid, hanno avuto accesso a risorse fondamentali per la loro sopravvivenza e il loro sviluppo». L'associazione chiede dunque «con forza che la comunità internazionale prenda posizione per garantire che il sostegno umanitario non venga sacrificato in nome di strategie politiche o economiche che ignorano la dignità delle persone più fragili».


* Foto di M. H. da Pixabay

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