
Avvertimento della presidente del Messico a Google: tolga la dizione Golfo d'America al Golfo del Messico
Contenzioso fra Google Maps e la presidente messicana. Claudia Sheinbaum ha minacciato il 13 febbraio di intentare una causa civile contro Google per aver chiamato il Golfo del Messico "Golfo d'America" sulle sue mappe negli Stati Uniti, in seguito a un ordine emesso dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
La presidente aveva scritto a Google chiedendo di correggere l'area che ora la mappa chiama «erroneamente» «Golfo d'America», poiché il cambio di nome dovrebbe applicarsi solo al territorio degli Stati Uniti. Invece «stanno dando un nome a un territorio messicano, alla nostra piattaforma continentale. Quindi aspetteremo, l'ufficio legale sta già osservando e valutando cosa questo significherebbe». La risposta di Google non è stata soddisfacente e dunque «se necessario – ha detto – agiremo con una causa civile», basata sulla constatazione fattuale che, «nonostante sia un’azienda privata, è diventata un punto di riferimento internazionale».
La principale argomentazione di Sheinbaum è che l'ordinanza firmata da Trump il suo primo giorno in carica, il 20 gennaio, si applica solo alla piattaforma continentale del Golfo negli Stati Uniti, ma non allo specchio d'acqua internazionale o all'area che corrisponde a Messico e Cuba.
Attualmente chi va cercare Golfo del Messico si trova davanti la doppia dicitura «Golfo del Messico (Golfo d’America)». In un post pubblicato su X, il gruppo californiano ha spiegato che chi usa Maps negli Stati Uniti vedrà Golfo d'America, in Messico Golfo del Messico, e in tutte le altre località entrambi i nomi.
La presidente messicana ha poi ringraziato l'Enciclopedia Britannica, che ha annunciato mercoledì che avrebbe continuato a chiamare quell’area marittima «Golfo del Messico» perché questo è il suo nome da 425 anni, sostenendo che si tratta di «un bacino idrico internazionale e l'autorità degli Stati Uniti di rinominarlo è ambigua».
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