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Papa Francesco, gli auguri di buddhisti e musulmani

Papa Francesco, gli auguri di buddhisti e musulmani

Nel momento di massima apprensione per le precarie condizioni di salute di papa Francesco, il mondo cattolico – ma in egual misura anche i rappresentanti di altre comunità di fede e del mondo laico – esprimono vicinanza, solidarietà e, soprattutto, la speranza in una pronta guarigione del papa, considerato ad ogni latitudine un leader spirituale – e anche “politico” – in grado di arginare le derive globali su temi come il dialogo interreligioso, la pace, le migrazioni, la tutela dei diritti umani e del pianeta.

L’Unione Buddhista Italiana ha diffuso ieri, 24 febbraio, un “Messaggio di Vicinanza a Sua Santità Papa Francesco”, nel quale condivide la «preghiera dell’Unione Buddhista Italiana per la pronta guarigione di Papa Francesco».

«L’Unione Buddhista Italiana esprime la propria vicinanza a Sua Santità Papa Francesco», si legge nella nota, che riporta anche «le parole di affetto e stima» del presidente UBI, Filippo Scianna: «A nome dell’Unione Buddhista Italiana, esprimo la nostra più profonda vicinanza e il nostro sincero augurio di pronta guarigione a Sua Santità Papa Francesco in questo momento di fragilità fisica. Il suo costante impegno per il dialogo interreligioso, la pace e la dignità umana è fonte di ispirazione per tutti coloro che credono in un mondo fondato sulla compassione, sul rispetto e sulla solidarietà. Preghiamo affinché possa ritrovare presto forza ed energia per continuare la sua missione di amore e speranza per l’umanità».

Mentre guidava i riti del pellegrinaggio alla città santa Mecca, l’imam Yahya Pallavicini (vicepresidente della Comunità Religiosa Islamica Italiana-Coreis) ha rivolto al papa e a tutta la Chiesa un videomessaggio con l’augurio di «forza e salute». «Ci ricordiamo di lui come un campione di fratellanza e amicizia con i musulmani», ha poi aggiunto, esprimendo la vicinanza dei pellegrini giunti a Mecca dall’Italia. Pallavicini ha poi ricordato il percorso di dialogo avviato da papa Giovanni Paolo II ad Assisi nel 1986, e proseguito proficuamente da Francesco. Ha ricordato anche il 60° anno dell’anniversario della Nostra Aetate, che si celebrerà in autunno prossimo, e che rappresenta «un modello di fratellanza spirituale». Ha infine sottolineato che, proprio alla Mecca, i pellegrini onorano il profeta Abramo, «il patriarca del monoteismo che ci unisce spiritualmente in una profezia», della quale Francesco rappresenta «un grande esempio».


* Foto di Jeffrey Bruno tratta da Wikimedia Commons, immagine originale e licenza

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