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L'8 marzo, a Milano, presentazione del primo monastero buddhista tibetano in Italia

L'8 marzo, a Milano, presentazione del primo monastero buddhista tibetano in Italia

“Trovare pace” è il titolo dell’evento in programma a Milano l’8 marzo prossimo, presso la Sala Conferenze di Palazzo Reale piazza Duomo, 14). L’incontro, promosso dall’Associazione Monastica Sangha Lhungtok Choekhorling e della Fondazione Sangha ETS con il patrocinio del Comune di Milano, intende presentare a livello nazionale il primo monastero buddhista tibetano in Italia – che sorgerà a Pomaia di Santa Luce (provincia di Pisa) – e riflettere sul senso della pace interiore e sul contributo della spiritualità monastica nel contesto sociale contemporaneo. Per questa ragione, insieme ad Anna Scavuzzo (vicesindaca di Milano) e a Filippo Scianna (presidente dell’Unione Buddhista Italiana-UBI), interverranno anche Enzo Bianchi (fondatore della Comunità monastica di Bose e di Casa della Madia) e Ghesce Thubten Chonyi (abate di Lhungtok Choekhorling e del Monastero e del convento di Kopan in Nepal, con oltre 700 tra monaci e monache).

«Se il Buddhismo intende da sempre contribuire al messaggio di pace e armonia universale, è nei Monasteri che il Dharma, l’insegnamento del Buddha, viene effettivamente preservato e diffuso dedicandosi allo studio della mente, per renderla serena ed equilibrata a servizio dell’intera società», spiega il comunicato stampa che invita all’evento di presentazione del monastero buddhista che sarà edificato presto nel Pisano, «in un’area di grande bellezza che ha subito in passato il trauma ambientale dell’escavazione. Costruito da zero sulla roccia come i tradizionali monasteri del Tibet, l’unicità della struttura del Tempio sarà immersa in un ampio Parco della Contemplazione e della Pace, un’importante opera di riqualificazione ambientale che prevede una rete di sentieri con installazioni interreligiose e di educazione ambientale».

Secondo il presidente dell’Associazione Monastica Sangha Lhungtok Choekhorling, Massimo Stordi, «l’evento in programma rappresenta» per l’associazione e i buddhisti d’Italia «l’opportunità di rafforzare il dialogo interreligioso e, al contempo, raccontare l’importanza delle comunità monastiche al giorno d’oggi». E aggiunge: «Con questo incontro vorremmo raggiungere oltre alle persone che già ci conoscono e ci hanno supportato in questi anni, anche chi adotta un diverso stile di vita, auspicando di poter trasmettere il valore sociale di una comunità monastica che pratica la contemplazione non come scelta individuale, bensì come promotore di pace, armonia e benessere per l’intero Paese».

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