
Cuba: la televisione annuncia che sono stati scarcerati tutti i 553 detenuti
Cuba ha portato a termine la scarcerazione di 553 detenuti. L’impegno era stato preso dopo che gli Stati Uniti di Joe Biden avevano deciso di escludere Cuba dalla lista dei Paesi che “sponsorizzano” i terroristi. Esclusione durata una manciata di ore, perché Donald Trump, assunta la presidenza, ha annullato il provvedimento. D’altronde Cuba ha sempre negato che l’iniziativa di Biden e quella del governo cubano fossero in relazione.
La conclusione del processo di scarcerazione è stata confermata dalla Corte suprema del popolo dell’Avana. Lo ha riferito alla televisione di Stato cubana la vicepresidente del Tribunale, Maricela Sosa Ravelo. Il servizio tv ha comunque sottolineato che coloro che hanno beneficiato di questa misura non sono stati rilasciati, ma hanno ricevuto una «liberazione anticipata» e che non hanno ancora «finito di scontare la loro pena».
Nel darne notizia, Vatican News (11/3) attribuisce il merito della scarcerazione alla mediazione della Chiesa: «Si tratta – scrive – di una misura che si inserisce nel contesto della mediazione che da anni porta avanti la Chiesa cattolica e avviene in sintonia con gli appelli di Papa Francesco per il Giubileo».
Tuttavia riporta le posizioni dei due governi: «Sebbene il governo dell’Avana abbia sostenuto che i rilasci fossero una misura unilaterale e sovrana, gli Stati Uniti hanno assicurato che si trattava di un accordo mediato con Paesi terzi e che tra i beneficiari ci sarebbero stati molti partecipanti alle proteste antigovernative dell’11 luglio del 2021 a Cuba, le più grandi nel Paese caraibico da decenni. Le autorità cubane non hanno fornito l’elenco completo dei beneficiari del provvedimento di scarcerazione. Diverse organizzazioni non governative in difesa dei i diritti umani a Cuba hanno registrato il rilascio di circa 200 prigionieri per motivi politici fino ad oggi, anche se alcune avevano già avvertito che, insieme a questi prigionieri, sarebbero stati scarcerati anche condannati per reati comuni».
Adista rende disponibile per tutti i suoi lettori l'articolo del sito che hai appena letto.
Adista è una piccola coop. di giornalisti che dal 1967 vive solo del sostegno di chi la legge e ne apprezza la libertà da ogni potere - ecclesiastico, politico o economico-finanziario - e l'autonomia informativa.
Un contributo, anche solo di un euro, può aiutare a mantenere viva questa originale e pressoché unica finestra di informazione, dialogo, democrazia, partecipazione.
Puoi pagare con paypal o carta di credito, in modo rapido e facilissimo. Basta cliccare qui!