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I sostenitori del riarmo e quelli della pace si sono dati appuntamento in piazza in nome dell'Europa

I sostenitori del riarmo e quelli della pace si sono dati appuntamento in piazza in nome dell'Europa

ROMA-ADISTA. La manifestazione di oggi in Piazza del Popolo ha generato un forte disorientamento tra gli attivisti per la pace. Un evento che, nelle intenzioni di alcuni, avrebbe dovuto essere un’occasione per rilanciare l’unità europea, si è invece trasformato in un ambiguo contenitore in cui convivevano posizioni inconciliabili: da un lato chi chiede un'Europa armata e competitiva sul piano militare, dall'altro chi ancora crede nella diplomazia e nella soluzione pacifica delle controversie internazionali.

Le dichiarazioni di Carlo Calenda sono state emblematiche: «L’Europa deve riarmarsi, è finito il tempo della melassa». «Non lasciamo la piazza ai pacifinti», ha affermato Calanda, rimarcando la necessità di un'Europa che si riarmi per essere forte. In piazza a Roma c’era anche Pina Picierno. Lei è tra i dieci eurodeputati del Pd che sono a favore del piano ReArm Europe, un piano che comporterà il netto aumento delle spese militari e un conseguenziale taglio delle spese sociali se non si vuole aumentare l’indebitamento dell’Italia. Un messaggio che stride con la presenza di chi, nella stessa piazza, porta avanti un discorso completamente diverso, ispirato ai principi della pace.

Tantissimi attivisti hanno espresso il loro disagio e la loro dissociazione da questa manifestazione, chiedendo di scrivere i propri nomi su una pagina web di PeaceLink che ha raccolto molteplici adesioni. Fra queste quella di padre Alex Zanotelli o monsignor Giovanni Ricchiuti, presidente di Pax Christi. Un dissenso che trova eco nella nostra comunità pacifista e che in tanti ci ha portato a prendere le distanze da un evento ambiguo, in cui “riarmisti” e “pacifisti” sono stati appuntamento in nome dell'Europa, non si capisce bene quale.

La confusione generata da questa manifestazione rischia di danneggiare il movimento pacifista e di oscurare la sua credibilità. Per questo su PeaceLink è stata lanciato una campagna chiara: no al piano europeo di riarmo. Chiediamo ai parlamentari di opporsi a questa deriva pericolosa e invitiamo tutti a firmare l’appello su www.peacelink.it/noriarmo. Chi firmerà fra quelli che hanno aderito alla manifestazione di oggi?

* Presidente PeaceLink

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