
L'«inutile» violenza: il WCC dopo i bombardamenti di Israele su Gaza
È firmata dal rev. Jerry Pillay (segretario generale del World Council of Churches) la dichiarazione del Consiglio Ecumenico delle Chiese (WCC) che esprime «profondo allarme e dolore» dopo i massicci bombardamenti condotti sulla Striscia di Gaza dalle forze israeliane nella notte tra il 17 e 18 marzo scorsi. L’«inutile» violenza, che ha interrotto la tregua iniziata il 19 gennaio scorso e che ha provocato oltre 400 morti, afferma il WCC, «ha provocato troppi morti e troppe sofferenze a civili innocenti, a donne e bambini».
Il WCC, insieme a tutte le Chiese aderenti, «impegnate per la giustizia e la pace», chiedono «una cessazione immediata delle ostilità e un rinnovato impegno per il dialogo e per la risoluzione diplomatica del conflitto. Il ciclo di violenza deve finire e tutte le parti devono aderire al diritto umanitario internazionale, garantendo la protezione di tutte le persone, in particolare delle più vulnerabili».
Allo stesso modo, il WCC «condanna fermamente anche i recenti attacchi aerei USA sullo Yemen, che hanno ulteriormente destabilizzato la Regione e inflitto ulteriori sofferenze a una popolazione già vulnerabile».
In generale, è convinzione del mondo ecumenico che «l'azione militare non possa considerarsi una via valida verso la pace; al contrario, esacerba le crisi umanitarie e il conflitto. La popolazione dello Yemen, come quella di Gaza, merita sicurezza, dignità e l'opportunità di vivere libera dalla paura e dalla violenza».
Un appello è rivolto anche alla comunità internazionale: «Sollecitiamo la comunità internazionale a intensificare gli sforzi verso una pace giusta e duratura in questi contesti e in tutto il mondo. In questa Quaresima, preghiamo per la guarigione dei feriti, per la consolazione dei familiari affranti e per un futuro in cui prevalgano la giustizia e la pace».
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