
Si parla di riarmo, ma il riarmo è già in atto. Le rivelazioni di Mil€x
In un articolo pubblicato dall’Osservatorio Mil€x sulle spese militari il giornalista ed analista esperto di Difesa, nonché cofondatore dell’Osservatorio insieme a Francesco Vignarca, Enrico Piovesana ci ricorda che «il riarmo italiano è già in corso».
Proprio nel pieno del dibattito europeo sulla necessità di riempire gli arsenali degli Stati membri a fronte di una eventuale minaccia esterna e, soprattutto, a seguito del disimpegno Usa, Piovesana fornisce dati e cifre del riarmo italiano che, ammette, fanno tornare con i piedi per terra. E rivela nel dettaglio, a titolo esemplificativo, alcuni programmi pluriennali di riarmo già approvati o in corso di approvazione i quali, «una volta giunti a compimento, faranno del nostro Paese una delle principali potenze militari europee». Si tratta di piani che, proprio per la loro portata, rendono già superato il dibattito attuale e «discutibile la necessità di programmare nuove spese in tal senso, considerando che il costo complessivo solo di questi programmi (ve ne sono molti altri) supera i 73 miliardi di euro».
I dettagli dei piani di spesa sono suddivisi per Aeronautica, Marina ed Esercito (tutti i dettagli qui). Per l’Aeronautica si parla di 24 caccia Typhoon, di 25 nuovi cacciabombardieri F-35, 2 nuovi aerei radar e per la guerra elettronica, 2 aerocisterne per il rifornimento in volo, una flotta di droni armati (una novità visto che per lungo tempo hanno sollevato preoccupazioni di ordine etico) made in Italy e made in Usa. La lista della spesa della Marina è ancora più ricca di dettagli: Piovesana elenca 2 nuove fregate lanciamissili Fremm, 7 pattugliatori d’altura Ppa, 4 pattugliatori leggeri Ppx, 4 corvette europee in fase di studio, 2 navi per operazioni subacque, tra 4 e 6 sommergibili U212, 9 aerei imbarcati antisommergibili, 14 droni imbarcati, ecc. Infine, anche l’Esercito non se la passa male: 280 nuovi carri armati pesanti Panther, 1.000 carri leggeri Lynx, ammodernamento di 125 carri pesanti Ariete, 150 nuovi obici semoventi Rch155, 150 carri ruotati Centauro, un centinaio di nuovi elicotteri da combattimento Aw249 e multiruolo Aw169 (4 mld), ecc. Un elenco circostanziato, frutto del lavoro di analisi e di ricerca dell’Osservatorio, che somiglia tanto a una televendita se non fosse drammaticamente esemplificativo di una corsa agli armamenti che è già in atto da tempo e che è stata già denunciata negli anni dalla società civile, la quale continua a chiedere investimenti su sociale, sanità, istruzione, lavoro, vere emergenze del Paese.
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