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La "Sinfonia delle tessere": quando l'arte diventa liberazione e riparazione collettiva dopo un abuso nella Chiesa

PARIGI-ADISTA. «Dopo essere stata vittima, aver subito controllo e abusi nel silenzio, nella paura e nella vergogna, dopo essere sopravvissuta, lavorando per ricostruire e riunificare ciò che era stato frantumato e spezzato, è tempo di rinascere. La rinascita è quel tempo ormai aperto alla vita, in cui è possibile vivere non “nonostante”, ma “con” e persino “grazie a” ferite che restano presenti. La rinascita è il tempo che si apre ora per vivere pienamente. È anche, per i cristiani, il movimento della Risurrezione, in cui il Cristo vivente si fa riconoscere dai suoi cari attraverso le ferite del suo corpo, le stesse che gli causarono la morte». Ci sono storie che non si possono più tacere, ferite che attendono di essere guarite dalla giustizia, e una forma di riparazione che passa attraverso l'arte. Come quella di soeur Samuelle, religiosa eremita francese, vittima del mosaicista ex gesuita Marko Rupnik, accusato da una trentina di religiose ed ex religiose di abusi psicologici, spirituali e sessuali. Soeur Samuelle ha fatto del mosaico la sua terapia e un percorso che offre a tutte le vittime. 

L'iniziativa, ideata dal giovane regista francese Quentin Delcourt, si chiama Sinfonia delle Tessere (lanciata oggi in Francia, ne parla il settimanale cattolico La Vie, lo stesso al quale due anni fa soeur Samuelle affidò il racconto del suo abuso da parte di Rupnik) ed è stata concepita con l'obiettivo di creare una contro-narrazione, quella della parola delle vittime liberata, trasfigurata dall'arte e orientata alla riparazione. A catalizzare questa trasformazione è la realizzazione di un grande mosaico che testimoni come assemblare frammenti infranti per restituire un senso possa contribuire a trasformare il dolore in un’opera collettiva e in una ragione di speranza. Un mosaico che porta riparazione là dove il mosaico di Rupnik veniva realizzato portando dolore e umiliazione; la reinvenzione di una eredità diversa, la volontà di lasciare un segno per andare oltre la distruzione portata dall'abuso. Una riparazione che non nega il passato ma lo trasforma; un gesto che, coinvolgendo nella creazione le religiose vittime di abusi ma in realtà tutte le vittime della violenza istituzionale della Chiesa nel mondo, rompe il silenzio e l'omertà in cui gli abusi proliferano. Il danno causato da un reato va riparato: non è solo questione di punire il colpevole. Occorre ritessere il legame sociale strappato, avviando un processo di dialogo e riconoscimento dell'abuso a cui sono chiamati a prendere parte attiva tutti i soggetti coinvolti.

Delcourt - che alle spalle ha già alcuni lavori cinematografici, focalizzati sul femminile, sulla salute mentale e sui diritti - riprenderà lo sviluppo di questo processo in un documentario intitolato, appunto, La Symphonie des Tesselles, prodotto da IRRIX Films e destinato alle sale cinematografiche. Ogni fase del progetto verrà documentata, dalla concettualizzazione dell’opera all’installazione delle tessere, fino alla sua esposizione; le riprese, in programma nel 2025 e nel 2026, avverranno in Francia, Italia, Washington, Vietnam, Sud America e altre regioni del mondo. Ad accompagnare il film, una sinfonia originale, composta da Baptiste Capitanio, ulteriore espressione di questo progetto multidisciplinare di riparazione artistica. 

Un ricordo, un grido e una speranza

L'opera, Renaissance (Rinascita), un documento di memoria collettiva ma anche un percorso di liberazione, è firmato da suor Samuelle e creato collettivamente con altre suore ed ex suore sopravvissute ad abusi spirituali e sessuali in tutto il mondo;  è un mosaico monumentale alto 4 metri e lungo 12,5 metri. 

Renaissance sarà esposto per la prima volta in Francia, per essere poi suddiviso in duecento frammenti, che saranno collocati permanentemente in altrettanti luoghi sacri, principalmente in quelli che ospitano un'opera di Rupnik. Ogni "tessera", portatrice "di un ricordo, di un grido e di una speranza", conterrà un codice QR che permetterà di accedere immediatamente all'opera completa sul proprio telefono, alla mappa dei duecento luoghi sacri che ospitano i frammenti, oltre a contenuti esclusivi. Quei muri che prima erano luogo di controllo, di violazione e di silenzio, ora saranno trasformati dalla parola liberante delle vittime.

Anche la materia di cui le tessere sono composte ha un significato profondo: soeur Samuelle ha creato un composto costituito al 95% da materiali naturali (pietra, marmo, sabbia, ecc.) tenuto insieme da un particolare e innovativo legante, con il quale formerà lastre di materiali solidi, che saranno poi tagliate. I colori segnano un passaggio graduale dalla terra arida dell'annichilimento vissuto da una vittima di abusi a quello brillante e luminoso del marmo, dell'oro e di pietre chiare, segno della rinascita. È previsto anche uno spazio in cui donne consacrate di tutto il mondo e chi le sostiene possano denunciare gli abusi subiti nella Chiesa, scrivendo a tessellesfilm@gmail.com.

Come partecipare?

Dato il carattere condiviso e collettivo del progetto, sono stati previsti diversi modi di  parteciparvi. Con una donazione: a finanziare il progetto è infatti una campagna internazionale di crowdfunding sulla piattaforma Proarti partecipando alla quale si consente, simbolicamente, con la posa delle tessere, la prosecuzione del cammino di liberazione e riparazione delle vittime e l'impegno per una maggiore uguaglianza nei rapporti tra uomini e donne all’interno della Chiesa.  

Si possono inoltre seguire le fasi del progetto su Instagram e su Facebook.

 

* Immagine dal sito https://irrixfilms.com/symphonie-des-tesselles   

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