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LE ALTERNATIVE CI SONO, MANCA SOLO LA VOLONTÀ POLITICA

Tratto da: Adista Documenti n° 24 del 24/03/2007

Barra, 21 febbraio 2007

Caro presidente Lula,

pace e bene! Le scrivo oggi, nel giorno in cui la Chiesa del Brasile lancia la Campagna di Fraternità 2007 sulla Vita in Amazzonia e su tutta la sua ricchezza umana e naturale.

L'obiettivo di questa lettera, amichevole e fraterna, è riprendere il dialogo che abbiamo stabilito insieme in occasione del nostro incontro del 15 dicembre 2005 nel suo ufficio al Planalto.

La ringrazio per l'opportunità che hanno avuto i rappre-sentanti della società brasiliana e i rappresentanti del go-verno di avviare il dibattito su questioni di grande impor-tanza come il progetto di rivitalizzazione del Rio São Francisco, il progetto di deviazione delle acque del fiume, il progetto di sviluppo alternativo per il semi-arido brasiliano, nella ricerca di un consenso propria di una società democra-tica.

Riprendo il dialogo proprio mentre l'umanità, spaventata, prende coscienza delle conseguenze del riscaldamento globale, il cui impatto si avverte in tutto il pianeta, particolar-mente nella vita di miliardi di esseri umani, compresa la già storicamente oppressa e umiliata popolazione nordestina.

Riprendo il dialogo mentre il Rio São Francisco è in piena e la popolazione rivierasca, a 500 metri dal fiume, soffre la sete, come ha mostrato, questa settimana, il Jornal Nacional.

Riprendo il dialogo quando una bambina è morta affogata in un canale nel tentativo di "rubare" l'acqua per spegnere la sete sua e della sua famiglia.

Riprendo il dialogo mentre lei parla di dare inizio all'opera di deviazione delle acque del fiume che costerà inizialmente 6,6 miliardi di reais, più del 50% di tutto il bilancio destinato alle risorse idriche nel Programma di Accelerazione della Crescita (Pac).

Riprendo il dialogo quando la Corte dei Conti del-l'Unione ha affermato pubblicamente, nel suo rapporto, che il progetto di deviazione delle acque del São Francisco non beneficia il numero di municipi e di persone che dice di raggiungere.

Riprendo il dialogo quando la stessa Corte dei Conti ha vietato al Ministero dell'Integrazione e al Ministero della Difesa di utilizzare risorse pubbliche per l'esecuzione dell'o-pera finché non arrivi la decisione definitiva sulla validità della licenza concessa dall'Ibama (Istituto brasiliano del-l'ambiente).

Riprendo il dialogo mentre l'Agenzia Nazionale dell'A-cqua (Ana), un organismo dello Stato creato per la gestione democratica dell'acqua in Brasile, presenta la proposta di 530 opere in grado di risolvere i problemi di rifornimento idrico fino al 2015 in tutti i nuclei urbani al di sopra dei 5mila abitanti del semi-arido brasiliano. Queste opere bene-ficerebbero le popolazioni più necessitate e costerebbero 3,6 miliardi di reais: sarebbero pertanto più economiche, abbraccerebbero un territorio più vasto e risulterebbero più efficienti di qualsiasi opera di deviazione di corsi d'acqua.

Nel nostro incontro già menzionato, lei mi disse che sarebbe stato assurdo portare avanti questa opera se si fosse presentata un'alternativa migliore. Ora, aggiungendo alle opere proposte dalla Ana le iniziative di raccolta, imma-gazzinamento e gestione dell'acqua piovana sviluppate dall'Articolazione del Semi-arido (Asa), lei ha delle possibi-lità di scelta molto più ampie, con le quali il suo governo potrebbe restare per sempre nella storia del Nordest brasi-liano, sua terra natale.

Non mancano alternative. Manca una decisione politica più lucida.

La nostra richiesta, signor presidente, è che si riprenda il dialogo assicurando che sia ampio, trasparente, autentico e partecipativo, includendo tutta la società di São Francisco e del Semi-arido, secondo quanto fu stabilito a Cabrobó nell'ottobre del 2005 e rinnovato in carta protocollata lo scorso 6 febbraio.

Signor presidente, abbiamo sempre indossato la sua divisa. La indossiamo ancora. Il nostro contributo di militanti fedeli alla causa del popolo è perché lei sia ve-ramente quello che si propose d'essere, il presidente di tutto il popolo brasiliano, soprattutto dei poveri di questo Paese, che sono coloro che più hanno bisogno della sua atten-zione.

Riceva il nostro saluto amichevole e fraterno, con gli auguri di una felice e santa Pasqua del Nostro Signore Gesù Cristo.

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