Nessun articolo nel carrello

FUORIROTTA - 1978

Tratto da: Adista Documenti n° 24 del 24/03/2007

È l'anno che rimarrà per sempre nel marchio di un giorno, quando si spezzò, per scelta, il filo profondo della politica italiana ancora segnata dal secondo dopoguerra. E quel giorno è il 9 maggio. Di fronte al cadavere di Aldo Moro, nel silenzio tombale della ragione mascherato dal chiasso della ridda delle analisi, l'Italia confusamente avvertì che la guerra dovuta al fascismo non era finita, perché non era stato risolto il nodo del governo della convivenza democratica, della convivenza tra diversi. Nodo squisitamente politico, e che solo o il cinismo di un potere antidemocratico o l'idiozia dell'indifferenza può relegare nella casualità del ‘gioco' sociologicamente osservabile. È un nodo che richiede la lungimiranza di un progetto intorno a cui poter stringere il patto del con-vivere. E la mediazione è per Moro questo progetto. Dunque, la mediazione non è una tattica per Moro – formato nella Fuci di Montini segnata dal pensiero della laicità cristiana, personalista e antifascista di Mounier e di Maritain - ma l'essenza del progetto politico stesso: la convinzione del seme di verità presente nell'altro, la convinzione che il Paese non crescerà – moralmente, umanamente, economicamente – se non insieme, come ribadirà poi quella Chiesa conciliare formata all'idea della politica come massimo di bene comune perseguibile. Chiesa che in questo anno, simbolicamente, vede la morte di Paolo VI e di Giovanni Paolo I, avventurandosi nella svolta dell'elezione al soglio pontificio di Giovanni Paolo II, il papa che certo non amò né la mediazione né la formazione della coscienza intesa come prioritaria dalla cultura ecclesiale della "scelta religiosa". Ma c'è qualcosa di più e di più profondo nella mediazione contra spem cercata da Moro al prezzo della vita. C'è la scelta della direzione da imprimere al progetto politico della cittadinanza comune, che egli sapeva benissimo non essere neutrale: la scelta di un incontro con la sinistra per emancipare definitivamente questo Paese dal suo fascismo latente e costruire un'Italia dove l'accezione di ‘popolo' fosse quella declinata nell'impianto della Costituzione, il cui testo aveva contribuito a scrivere come membro della Costituente. La ricerca della ragione come ricerca dell'alterità, che Moro ha forgiato in sé negli anni della Fuci, è la ricerca che lo condurrà fuori le mura del ‘consentito' dai poteri occulti del tempo. Sui miasmi e i ‘misteri' di questi poteri non manca la cronaca e la letteratura del senno di poi (basti pensare al comitato di crisi messo in piedi per affrontare il rapimento dello statista e composto in gran parte da membri della P2, la loggia massonica che perseguiva il disegno esattamente opposto a quello di Moro, ovvero esautorare la politica a vantaggio dell'autoritarismo di capitali, poteri e ‘governi'). A noi qui preme solo ricordare il senso di un problema politico che fu messo a nudo con il delitto delle Br, ‘utili idioti' dei poteri antidemocratici nazionali e internazionali. Lo Stato democratico era in decomposizione e le forze popolari antifasciste erano ferme nella fissità del fatalismo d'appartenenza, cattolico o comunista che fosse, invece di svolgere e tessere insieme il filo avvolto nella Costituzione.

E il 9 maggio, in un quasi demoniaco appuntamento del delitto della politica, viene trovato morto, ucciso dalla mafia, Peppino Impastato: il giornalista che - militando in Democrazia Proletaria, e quindi lontano anni luce dal moroteismo inteso come tattica concreta - persegue anch'egli la lotta per la democrazia e dal profondo di una Sicilia data in pasto, letteralmente, a Cosa Nostra, ha il coraggio di gridare dalla sua radio che il Re è nudo, denunciando puntualmente lo scempio della Cosa pubblica perpetrato dalla politica mafiosa. Da origini assai distanti può nascere lo stesso fine, lo stesso seme di una polis da condividere. Ecco perché, con la sua politica, Moro voleva guidare il Paese oltre le sabbie mobili delle identità ‘confessionali', uscendo dalle secche di ogni ‘dottrina' per ‘negoziare', o meglio per concordare, una vita reale umanamente dignitosa e possibile per tutti. C'erano anche allora ‘i non negoziabili', come la difesa della vita, ma il dialogo con la sinistra produsse, di fatto, la mediazione della 194, la legge che regolamenta e depenalizza l'aborto non certo secondo criteri edonistici e radicali, approvata il 14 aprile. Certo, la stagnazione di tanta parte della "solidarietà nazionale" (a partire dalla asfittica "linea della fermezza") getta spesso una luce negativa sull'idea stessa di mediazione. Ma al governo di quella ‘solidarietà' ci fu Giulio Andreotti, e non Moro. (m. r. r.)

Adista rende disponibile per tutti i suoi lettori l'articolo del sito che hai appena letto.

Adista è una piccola coop. di giornalisti che dal 1967 vive solo del sostegno di chi la legge e ne apprezza la libertà da ogni potere - ecclesiastico, politico o economico-finanziario - e l'autonomia informativa.
Un contributo, anche solo di un euro, può aiutare a mantenere viva questa originale e pressoché unica finestra di informazione, dialogo, democrazia, partecipazione.
Puoi pagare con paypal o carta di credito, in modo rapido e facilissimo. Basta cliccare qui!

Condividi questo articolo:
  • Chi Siamo

    Adista è un settimanale di informazione indipendente su mondo cattolico e realtà religioso. Ogni settimana pubblica due fascicoli: uno di notizie ed un secondo di documentazione che si alterna ad uno di approfondimento e di riflessione. All'offerta cartacea è affiancato un servizio di informazione quotidiana con il sito Adista.it.

    leggi tutto...

  • Contattaci

  • Seguici

  • Sito conforme a WCAG 2.0 livello A

    Level A conformance,
			     W3C WAI Web Content Accessibility Guidelines 2.0

50 anni e oltre

Adista è... ancora più Adista!

A partire dal 2018 Adista ha implementato la sua informazione online. Da allora, ogni giorno sul nostro sito vengono infatti pubblicate nuove notizie e adista.it è ormai diventato a tutti gli effetti un giornale online con tanti contenuti in più oltre alle notizie, ai documenti, agli approfondimenti presenti nelle edizioni cartacee.

Tutto questo... gratis e totalmente disponibile sia per i lettori della rivista che per i visitatori del sito.