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"ORDINARE GLI UOMINI SPOSATI". L'ULTIMA LETTERA DELL'ABBÉ PIERRE AL PAPA

Tratto da: Adista Notizie n° 35 del 19/05/2007

33883. PARIGI-ADISTA. È quasi un testamento spirituale: pochi mesi prima della sua morte, l’Abbé Pierre, il prete francese fondatore del movimento Emmaus, aveva scritto un’accorata lettera al papa e a tutti i vescovi francesi per chiedere loro di "ordinare preti degli uomini sposati, ferventi e capaci". La lettera è stata resa pubblica dal nuovo caporedattore del bimestrale francese Le Monde des religions, Frédéric Lenoir, a cui l’Abbé Pierre l’aveva affidata con l’incarico di renderla pubblica dopo la sua morte. "Negli ultimi anni della sua vita", spiega Lenoir, "era veramente ossessionato dal problema della scarsità di preti": "Vedeva nell’ordinazione di uomini sposati la migliore risposta possibile a questa penuria e non capiva le ragioni che spingono la Chiesa cattolica a rimanere chiusa di fronte a questa possibilità".

A spingere l’anziano prete-partigiano a prendere carta e penna era stata la scelta da parte dell’episcopato, nel corso dell’ultimo Sinodo dei vescovi, di respingere ancora una volta la possibilità di ordinare al presbiterato i ‘viri probati’ (v. Adista n. 76/05). L’Abbé Pierre racconta nella lettera di aver interpellato "fedeli, preti, vescovi, due cardinali a Roma", chiedendo loro cosa si potesse fare per mettere un freno alla scarsità dei preti: "Tutti hanno risposto allo stesso modo", spiega: "ordinare preti degli uomini sposati, ferventi e capaci", tanto che nei loro discorsi il punto non era se arrivare all’ordinazione di uomini sposati, ma quando lo si sarebbe fatto. L’anziano sacerdote non è contrario al celibato – "So che la vocazione al celibato" che "ho vissuto per 75 anni, è difficile, ma so che vissuta con fervore essa è un dono di Dio" – e si dice sicuro che l’ordinazione degli uomini sposati "non ridurrà in alcun modo le vocazioni al celibato consacrato".

L’Abbé Pierre aveva già esposto la sua tesi nel libro Mon Dieu pourquoi? ("Mio Dio perché?"), scritto a 4 mani con Lenoir e accolto con ostilità e polemiche da parte del clero francese. Nessuna risposta, a quel che racconta Lenoir, ha invece ricevuto la lettera. Ma essa, almeno in Vaticano, non è sicuramente passata inosservata ed è forse uno dei motivi della ‘freddezza’ della Santa Sede al momento della morte del sacerdote, veneratissimo in Francia: nessun rappresentante della Curia alla funzione commemorativa in San Luigi dei Francesi, nessuna menzione da parte del papa all’Angelus o all’udienza generale, nemmeno una riga sull’Osservatore Romano (v. Adista n. 13/07). (alessandro speciale)

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