"ORDINARE GLI UOMINI SPOSATI". L'ULTIMA LETTERA DELL'ABBÉ PIERRE AL PAPA
Tratto da: Adista Notizie n° 35 del 19/05/2007
A spingere l’anziano prete-partigiano a prendere carta e penna era stata la scelta da parte dell’episcopato, nel corso dell’ultimo Sinodo dei vescovi, di respingere ancora una volta la possibilità di ordinare al presbiterato i ‘viri probati’ (v. Adista n. 76/05). L’Abbé Pierre racconta nella lettera di aver interpellato "fedeli, preti, vescovi, due cardinali a Roma", chiedendo loro cosa si potesse fare per mettere un freno alla scarsità dei preti: "Tutti hanno risposto allo stesso modo", spiega: "ordinare preti degli uomini sposati, ferventi e capaci", tanto che nei loro discorsi il punto non era se arrivare all’ordinazione di uomini sposati, ma quando lo si sarebbe fatto. L’anziano sacerdote non è contrario al celibato – "So che la vocazione al celibato" che "ho vissuto per 75 anni, è difficile, ma so che vissuta con fervore essa è un dono di Dio" – e si dice sicuro che l’ordinazione degli uomini sposati "non ridurrà in alcun modo le vocazioni al celibato consacrato".
L’Abbé Pierre aveva già esposto la sua tesi nel libro Mon Dieu pourquoi? ("Mio Dio perché?"), scritto a 4 mani con Lenoir e accolto con ostilità e polemiche da parte del clero francese. Nessuna risposta, a quel che racconta Lenoir, ha invece ricevuto la lettera. Ma essa, almeno in Vaticano, non è sicuramente passata inosservata ed è forse uno dei motivi della ‘freddezza’ della Santa Sede al momento della morte del sacerdote, veneratissimo in Francia: nessun rappresentante della Curia alla funzione commemorativa in San Luigi dei Francesi, nessuna menzione da parte del papa all’Angelus o all’udienza generale, nemmeno una riga sull’Osservatore Romano (v. Adista n. 13/07). (alessandro speciale)
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