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I LOMBARDI ALLE CROCIATE. E QUELLI ‘DISOBBEDIENTI’. GALLERIA DI FAMIGLIA

Tratto da: Adista Notizie n° 3 del 12/01/2008

34220. ROMA-ADISTA. Un pedigree piuttosto variegato, quello di padre Federico Lombardi (v. notizia precedente), in cui convivono presenze di segno nettamente conservatore accanto a personalità di orientamento progressista. Una caratteristica, peraltro, tipica degli ambienti gesuiti: diversi tra i parenti di padre Federico, infatti, hanno intrecciato la loro vicenda biografica con quella dell’Ordine fondato da Ignazio di Loyola.

Al gruppo dei "conservatori" appartiene certamente lo zio paterno di padre Federico, p. Riccardo Lombardi, gesuita anch’egli, giornalista e predicatore radiofonico del primo dopoguerra. Assai stimato da Pio XII, questi lo autorizzò anche a collaborare con i giornali, superando un divieto formulato anni prima da Pio X. Dal 1945, padre Riccardo predicò nelle piazze e nei teatri italiani. Con i suoi celebri discorsi dal famoso incipit "Gesù mi ha detto" che, insieme alle sue qualità oratorie e al suo integralismo, gli valsero la definizione di "microfono di Dio", Lombardi si batté per la trasformazione in senso cattolico delle istituzioni e dei valori della nascente Repubblica. Contribuì così in modo significativo, nel cruciale biennio ‘46-‘48, a spostare consensi verso la Democrazia Cristiana, contro il blocco socialcomunista, nei confronti dei quale la sua propaganda fu durissima. Negli anni ‘50 fu lui a fondare il Movimento per un mondo migliore.

L’altro zio, fratello di Riccardo Lombardi, era Gabrio Lombardi, democristiano di destra, presidente dei Laureati Cattolici, per anni docente di Diritto Romano (anche presso la facoltà "Utriusque iuris" della Pontificia Università Lateranense in Roma), presidente del "Comitato nazionale per il referendum sul divorzio" che, con il sostegno dell'Azione Cattolica, del Vaticano, della Cei e di gran parte della Dc, nel 1974 tentò di abrogare (senza successo) la legge Fortuna-Baslini.

Entrambi, Riccardo e Gabrio (insieme al padre di Federico Lombardi, Paolo Lombardi, ad altri 2 fratelli, Edoardo e Renato, e a 2 sorelle) erano figli di Luigi Lombardi, allievo di Galileo Ferraris, elettrotecnico di fama internazionale, senatore del Regno fino al 1945 (quando fu fatto decadere per la sua attiva collaborazione col regime), sposato con Emma Vallauri (fu Luigi a volere che i figli assumessero anche il cognome della madre). Nipote di Luigi Lombardi (poiché figlio di Renato, per anni presidente della Confindustria) è Giancarlo Lombardi, di formazione scout, dirigente di Confindustria e già ministro della Pubblica Istruzione durante il governo Dini.

Su una sponda certamente diversa si è invece svolta l’attività del cugino di padre Federico, Luigi Lombardi Vallauri (figlio di Edoardo, per anni esponente Dc, poi allontanatosi dalla Chiesa e dalla fede), anche lui formatosi presso i gesuiti - pur non prendendo mai i voti - docente di Filosofia del Diritto alla Cattolica del Sacro Cuore di Milano, definitivamente allontanato dall’insegnamento nel ‘98, al termine di un processo istruito, per ordine del card. Ruini e del prefetto del dicastero, il card. Pio Laghi, dalla Congregazione per l’Educazione Cattolica, per non meglio definite discordanze con il magistero cattolico in tema di dottrina su inferno, peccato originale, autorità del magistero, morale sessuale. Luigi Lombardi Vallauri infatti non fu informato del procedimento a suo carico e non ci fu possibilità di contraddittorio. Altro esponente del campo progressista, il fratello di Luigi Lombardi Vallauri, Giuseppe (deceduto nel 2005), insigne gesuita, tra i responsabili del Meg, il Movimento Eucaristico Giovanile. Uno dei figli di Luigi Lombardi Vallauri, Edoardo, è invece un affermato linguista (un suo avo, Mario Vallauri, fu celebre esperto di sanscrito, lingua che insegnò all’Università di Torino fino alla fine degli anni ‘50). Insegna all’Università Roma3 ed è stato conduttore, tra l’altro, di una popolare trasmissione serale, "Castelli in aria", in onda su Radio3. (valerio gigante)

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