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2006 - INIZIA L'ERA DI RATZINGER, MA NON FINISCE QUELLA DI RUINI

Tratto da: Adista Notizie n° 2728 del 05/04/2008

Comincia il conto alla rovescia per le elezioni politiche. E il governo Berlu-sconi è in fibrillazione. Il contesto internazionale, del resto, non lo aiuta. A fine gennaio la pubblicazione in Danimarca, sul quotidiano di destra Jyllands Posten, di alcune vignette anti islam che contengono caricature di Maometto, provoca sdegno nel mondo musulmano. Diversi Paesi islamici invitano al boicottaggio dei prodotti danesi e all'emigrazione dalla penisola nordica. Alcune ambasciate danesi nel mondo sono prese d'assalto. È in questo contesto che in Turchia (5 febbraio) un missionario italiano, don Andrea Santoro, viene assassinato da un fanatico di appena 17 anni. Come se non bastasse, ci pensa il ministro per le Riforme Calderoli a gettare benzina sul fuoco, mostrandosi in video con una maglietta che riproduce una delle vignette incriminate. Scoppiano così incidenti nei pressi dell’ambasciata italiana a Tripoli. Una decina di manifestanti viene uccisa negli scontri. Calderoli (18 febbraio) è costretto a dimettersi. Dimissioni (10 marzo) anche per il ministro della Salute Storace, sospettato di aver fatto spiare gli avversari durante la campagna elettorale per le Regionali del 2005. Nel frattempo, la maggioranza "spara" gli ultimi colpi. In senso letterale: il Parlamento (25 gennaio) approva infatti la legge per la legittima difesa a mano armata. Poi (8 febbraio) quella antidroga promossa da Fini, che inasprisce le pene e cancella la distinzione tra droghe leggere e pesanti. E ad appena due giorni dallo scioglimento delle Camere arriva il decreto "milleproroghe", che rinvia, tra l’altro, i termini per la conversione del sistema televisivo e per le domande di condono edilizio. Poi è solo campagna elettorale. Nei sondaggi l’Unione è in vantaggio, ma Berlusconi recupera, conducendo una battaglia spregiudicata. Il 9 e il 10 aprile, di un soffio, il centrosinistra ce la fa, ma la maggioranza al Senato è risicatissima. Il nuovo corso sembra iniziare sotto buoni auspici, con l’arresto (11 aprile) del capomafia Bernardo Provenzano, dopo 43 anni di latitanza. Ma non è così: il 27 aprile un ordigno uccide a Nassiriya tre carabinieri italiani; il 5 maggio una bomba a Kabul uccide due alpini e ne ferisce quattro. Il nuovo presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, affida a Prodi l’incarico di formare il nuovo governo, che ottiene la fiducia il 19 maggio: l’esecutivo conta ben 102 membri. Ma le donne ministro sono solo 5. Cruciale - quell’anno - è anche un’altra consultazione elettorale: il 25 e 26 giugno c’è infatti il referendum sulla legge che modifica la seconda parte della Costituzione: l'elettorato respinge (61,3%) il progetto della destra. La Costituzione - per ora - è salva. Un’altra buona notizia arriva in dicembre, con il ritiro definitivo del contingente italiano dall’Iraq.

Nel mondo scoppia (gennaio) il caso della presunta costruzione di armi nucleari in Iran, con l’inasprimento dei rapporti tra il presidente iraniano Ahmadinejad e i Paesi occidentali, Usa in testa. Vince le presidenziali cilene la socialista Michelle Bachelet, che risulta però vicina agli Usa. In Francia, a marzo, rivolte e occupazioni degli studenti della Sorbona per protestare contro il contratto di lavoro giovanile. A luglio Israele scatena un'offensiva militare ai danni del Libano come ritorsione verso Hezbollah. In novembre, brutto colpo per Bush: i democratici Usa vincono le elezioni di midterm e conquistano la maggioranza alla Camera e al Senato. Alla fine dell’anno, muoiono due dittatori. Nel suo letto, all'età di 91 anni, se ne va impunito Augusto Pinochet. Contro Saddam Hussein (30 dicembre) viene invece eseguita la condanna a morte per impiccagione.

Il nuovo papa si rivela pienamente, anche agli entusiasti della prima ora: non tanto per la sua prima enciclica (25 gennaio), la Deus caritas est (preceduta da un decreto vaticano che impone il copyright su discorsi e documenti papali e magisteriali); o per il tiepido provvedimento (19 maggio) contro p. Marcial Maciel, fondatore dei Legionari di Cristo accusato di abusi sessuali da molti suoi ex seminaristi; o per le polemiche seguite alla visita del campo di concentramento di Auschwitz (dove ridimensiona la portata del nazismo affermando che un "gruppo di criminali" avrebbe assunto il potere abusando del popolo tedesco); o per l’autorizzazione (settembre) alla comunità francese del Buon Pastore (un gruppo di ex lefebvriani rientrati nella Chiesa cattolica) a celebrare le liturgie secondo il rito tridentino; o per la scelta (15 settembre) del card. Tarcisio Bertone come nuovo Segretario di Stato al posto di Sodano; quanto – piuttosto – per il caso scoppiato in seguito al discorso pronunciato da Benedetto XVI all'Università di Ratisbona, in Germania, dove il papa cita un testo del XIV secolo che esprime un giudizio durissimo su Maometto. Parziali scuse, su richiesta degli Stati islamici – anche quelli "moderati" -, arrivano il 17 settembre. Qualcuno, nella gerarchia, tenta – isolato - di battere un colpo. Il card. Godfried Danneels, in una intervista (9 marzo), squarcia qualche velo ecclesiastico in tema di celibato e omosessualità dei preti e preservativi. In una lunga conversazione con Ignazio Marino, pubblicata sull'Espresso il 21 aprile, il card. Martini, oltre ad ammettere l'uso del profilattico come "male minore" nella lotta all'Aids, parla della fecondazione eterologa, apre all'adozione di embrioni anche da parte di donne single e all'adozione di bambini da parte di single. A Verona (16-20 ottobre) la Chiesa italiana celebra il IV Convegno ecclesiale. Poco il tempo a disposizione per i delegati: relazioni e introduzioni impediscono – grazie alla ferrea regia voluta dal card. Ruini – discussioni e dibattiti. E non c’è nemmeno la possibilità di votare. Il 21 dicembre muore dopo un’agonia decennale Piergiorgio Welby, malato di distrofia muscolare. Su sua esplicita richiesta, nella notte del 20 dicembre un medico, Mario Riccio, gli aveva staccato il ventilatore polmonare. A Welby il vicariato di Roma nega i funerali religiosi.

 

PER LA COSTITUZIONE. APPELLO DI RIVISTE DI ISPIRAZIONE CRISTIANA

 

Anche per i cristiani del nostro Paese si avvicina un momento di grande responsabilità.

Per la prima volta dal 1946 il potere costituente torna al popolo. La Costituzione che ci governa dal 1948 è stata ripudiata da una parte del mondo politico italiano e dalla maggioranza delle vecchie Camere, e sulla "Gazzetta Ufficiale" è stata già pubblicata la nuova Costituzione, che se non è ancora entrata in vigore è solo perché il popolo si è riservato il diritto di respingerla col "no" nel referendum convocato per il 25 e 26 giugno. Questa chiamata alle urne non è pertanto una prova elettorale come le altre; si tratta di un referendum assolutamente eccezionale in cui i cittadini, divenuti essi stessi costituenti, devono decidere di nuovo dell'identità e del futuro della Repubblica.

Ciò che fu stabilito dall'Assemblea Costituente nel 1947 è infatti oggi rimesso in questione. Allora confluirono in quella decisione le tre grandi culture del Paese, quella cattolica, quella comunista e socialista allora strettamente unite, e quella laico-liberale; ma l'incontro e la sintesi di quelle tre culture fu talmente felice che non un pezzo della Costituzione per ciascuna, ma l'intera Costituzione è risultata perfettamente coerente a ciascuna delle tre ispirazioni. Perciò essa, scritta (e sottoscritta) da tutti, è anche la Costituzione di tutti ed ha compiuto il miracolo di unificare l'Italia e di permetterle di passare dalla arretratezza alla modernità, dalla miseria diffusa alla diffusa abbondanza di beni pur nelle sussistenti disparità, dalla dittatura alla democrazia e dalla guerra a una lunga pace. Con essa la guerra fu ripudiata; le filosofie e le dottrine politiche che avevano fondato la società sulla ineguaglianza per natura degli esseri umani furono rigettate e sostituite da una antropologia della pari dignità umana, per costruire un ordinamento di giustizia e di pace.

Se la Costituzione è di tutti, i cristiani hanno delle particolari ragioni per rivendicarne i contenuti e difenderla. Non solo perché vi concorsero nel sacrificio che la precedette e nella elaborazione che ne fissò i principi e le norme nell'Assemblea Costituente, ma perché il patrimonio che vi è rappresentato evoca i più alti valori della vita cristiana: dal fondamento del lavoro su cui è stabilita la Repubblica alla centralità della parola che si esprime nel Parlamento, dal primato della pace alla conversione dei poteri in "funzioni" e servizi per il bene comune, dalla pacificazione con la Chiesa cattolica alla laicità e alla libertà religiosa. Nell'enciclica "Pacem in terris" di Giovanni XXIII la Costituzione, come carta dei diritti e regola dei rapporti tra cittadini e poteri pubblici fu celebrata come un "segno dei tempi", cioè come una delle conquiste storiche in cui costruzione umana e ordine voluto da Dio si parlano e si incontrano.

Se nella ordinaria vita politica i cristiani sono presenti e agiscono senza esibire la loro peculiare identità, vi sono circostanze che possono esigere un atteggiamento diverso. Quando, come in occasione di questo referendum, sono in gioco e per un lungo tempo futuro i fondamenti stessi e i valori supremi della convivenza civile, non c'è ragione per cui dei cristiani non debbano assumere a viso aperto le difese della Costituzione, impegnandovi tutta la loro responsabilità. Del resto, se nella storia del nostro Paese hanno svolto, in diverse forme, un ruolo di rilievo le tradizioni del cristianesimo democratico e del cristianesimo sociale, oggi sembra del tutto opportuno e necessario che emerga un'iniziativa di "cristiani per la Costituzione", per salvarla nel momento in cui è "aggredita".

Vero è che tale aggressione viene negata, perché quella che viene rimossa e sostituita dal testo di Calderoli e degli altri quadrunviri riunitisi a Lorenzago è solo la seconda parte della Costituzione, e quindi sarebbero fatti salvi i principi e i diritti fondamentali della prima. Ma le due parti della Costituzione sono speculari e necessarie l'una all'altra (...). In tal modo la seconda parte risulta attuazione, strumento e garanzia della prima. Ora nella riforma promossa dalla Lega e varata da tutto il centrodestra sotto il nome riduttivo e fuorviante di "devolution", questo rapporto viene rotto. Il Parlamento è travolto, la vita della Camera è condizionata a quella del governo, la rappresentanza popolare è smembrata in una maggioranza dotata di tutti i poteri e una minoranza senza diritti, i cui voti nemmeno verrebbero contati nelle votazioni di "sfiducia costruttiva", l'unità nazionale che comporta pari opportunità per tutte le regioni è compromessa e gli istituti di garanzia sono snaturati e mortificati. In particolare il Presidente della Repubblica non avrebbe neanche il potere di salvare la Camera dallo scioglimento che il Primo Ministro potrebbe decretare in ogni momento mandando a casa i deputati a suo piacimento; verrebbe istituita la figura sovrana e incondizionata del capo del governo, vero padrone "determinante" della politica nazionale e del Paese intero. Tutto ciò di cui si è discusso in queste settimane per l'attribuzione dei nuovi ruoli istituzionali e di governo, diverrebbe con la nuova Costituzione privo di senso, perché un solo potere personale sarebbe instaurato e garantito e nessuna vera opposizione potrebbe essere esercitata in corso di legislatura. L'identità dell'Italia e il suo ruolo nel mondo sarebbero decisi da una persona sola, e il popolo non potrebbe influirvi facendo valere le sue radici, la sua civiltà e la sua cultura. (...)

Perciò noi riteniamo che sia necessaria una forte mobilitazione dei cristiani contro questa riforma, anche attraverso la partecipazione a una grande manifestazione nazionale unitaria di tutto il fronte democratico per il "NO" al referendum del 25 giugno. E dopo il referendum pensiamo che debba restare alta l'attenzione dei credenti perché ai valori della Costituzione non sia inferta alcuna ferita, e perché l'amore della pace, dell'unità, della libertà e dei diritti torni sempre a rinascere.

Adista (agenzia di informazione su religione e politica), Aggiornamenti Sociali (mensile dei gesuiti del Centro Culturale San Fedele - Milano), Appunti di Cultura e Politica (rivista dell'associa-zione "Città dell'Uomo"), Cem Mondialità (mensile di educazione interculturale dei Missionari Saveriani), Cercasi un fine (periodico di cultura e politica fondato da organizzazioni del volontariato pugliese), Club3 (mensile di attualità dei Religiosi Paolini), Confronti (mensile di dialogo interreligioso), Coscienza (mensile del Meic), Gioventù Evangelica (trimestrale della Fgei - Federazione Giovanile Evangelica Italiana), GO - Gioventù Operaia (mensile della Gioc), Il Dialogo (periodico politico-religioso irpino), il foglio (mensile di cristiani torinesi), Il Gallo (rivista di cristiani genovesi), Il Margine (mensile dell'associazione Oscar Romero), Il Mosaico (rivista dell'associazione culturale "Il Mosaico" di Bologna), Il Tetto (bimestrale politico religioso fondato a Napoli nel 1964), Itinerari (rivista del Centro Studi Bruno Longo), Jesus (mensile di cultura e attualità religiosa dei Religiosi Paolini), Koinonia (rivista di formazione comunitaria cristiana promossa a Pistoia da Religiosi Domenicani e da laici), La Voce Alessandrina (settimanale della Diocesi di Alessandria), L'invito (trimestrale di cristiani trentini), Misna (Agenzia dei 4 Istituti Missionari: Comboniani, Saveriani, Pime e Missioni della Consolata), Lucca7 (settimanale della Arcidiocesi di Lucca), Missione Oggi (mensile dei Missionari Saveriani), Missioni Consolata (rivista dei Missionari della Consolata in Italia), Mosaico di Pace (rivista mensile promossa dalla sezione italiana di Pax Christi), Mo.VI informazione (rivista del Movimento del Volontariato Italiano), Narcomafie (Mensile del Gruppo Abele di Torino), Nigrizia (mensile dei Missionari Comboniani), Notiziario Cdb (periodico delle Comunità Cristiane di Base), Oreundici (rivista dell'associazione cristiana "Ore Undici"), Politicamente (periodico dell'associazione cattolico-democratica "Agire politicamente"), Popoli (mensile dei gesuiti italiani), Preti Operai (rivista dei preti operai italiani), Proposta educativa (rivista del Mieac – Movimento di Impegno Educativo di Azione Cattolica), Qol (rivista di dialogo ebraico-cristiano), Ricerca (mensile della Fuci), Riforma (settimanale delle Chiese Evangeliche Battiste, Metodiste e Valdesi), Riforma & Risveglio (rivista on line di ispirazione evangelica), Rocca (quindicinale della "Pro Civitate Christiana" di Assisi), R-S Servire (rivista scout per educatori), Segno (mensile di cultura e politica di laici e Religiosi Redentoristi di Palermo), Settimana (settimanale di attualità per operatori pastorali dei Religiosi Dehoniani), Tempi di Fraternità (mensile piemontese di cristiani di base), Testimonianze (rivista fondata da padre Ernesto Balducci), Viator (mensile di ispirazione cristiana), Viottoli (mensile della Comunità cristiana di base di Pinerolo), Vita pastorale (mensile per operatori pastorali dei Religiosi Paolini), Volontari per lo Sviluppo (bimestrale della Focsiv)

(da Adista n. 43/06)

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