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LA PURIFICAZIONE DELLA MEMORIA, ANTIDOTO ALLA CAMORRA POLITICA. UNA RIFLESSIONE DAL "LABORATORIO CAMPANO"

Tratto da: Adista Documenti n° 42 del 31/05/2008

DOC-1999. ROMA-ADISTA. La crisi c’è, è grave ed ha molte facce: è in crisi la rappresentanza, svuotata da una legge elettorale che ha sottratto ai cittadini la possibilità di scegliere e ha assegnato alle segreterie dei partiti il potere di dar vita ad un Parlamento non più eletto ma designato; è in crisi la democrazia, progressivamente privata degli spazi e delle possibilità di partecipazione; è in crisi la politica, incapace di pensare e di parlare di "bene comune", spesso ridotta a comitato d’affari e responsabile – con la complicità dell’informazione – di una sorta di mutazione antropologica per cui l’altro, specie se straniero, perde la sua umanità e diventa nemico da cui difendersi o, peggio, pericolo da eliminare.

Sono alcune delle questioni emerse – soprattutto nella relazione di Sergio Tanzarella – durante l’assemblea del coordinamento di cattolici democratici Agire Politicamente (a Roma lo scorso 10-11 maggio) che, ad un mese dalla ‘batosta’ elettorale del 13-14 aprile che ha sancito la scomparsa dal Parlamento non solo della sinistra ma anche del cattolicesimo democratico, ha scelto di affrontare il tema della crisi della politica e delle possibili vie di uscita.

"Più che dal risultato elettorale negativo, che ci dice che rispetto a due anni fa oltre un milione e 300mila italiani hanno scelto di spostarsi a destra, sono colpito dall’Italia che tale risultato manifesta", ha detto il ‘popolare’ Pierluigi Castagnetti, rieletto deputato con il Partito Democratico: un’Italia che si riconosce in Berlusconi e nei partiti del centrodestra che, solo per fare un esempio, vorrebbero fare piazza pulita degli immigrati. Ma questa Italia, aggiunge, "è anche frutto dei nostri errori": del centrosinistra, che ha governato negli ultimi due anni e che evidentemente ha sbagliato molto; dei cattolici democratici, "che hanno abbandonato i luoghi dell’elaborazione di un pensiero alternativo adagiandosi sulle glorie del passato"; della Chiesa, che ha perso slancio profetico appiattendosi sull’esistente, per esempio non dicendo quasi nulla per contrastare le crociate anti-immigrati degli ultimi tempi". E che, aggiunge il giornalista Rai Paolo Giuntella, fra i "valori non negoziabili mette l’aborto e la famiglia ma non la comunione dei beni, come invece predicava la Chiesa apostolica dei primi secoli del cristianesimo".

Del resto, nota Gianfranco Brunelli, vicedirettore del quindicinale dei dehoniani Il Regno, "la strategia della Conferenza episcopale italiana è diversa da quella di qualche anno fa: a fronte di una formale presa di distanza dai partiti, c’è la tendenza ad accentrare le decisioni e ad interloquire direttamente con le istituzioni – in un processo di ‘ecclesiasticizzazione’ della Chiesa in cui il laicato è confinato all’aspetto organizzativo – e a riaggregare l’area cattolica sull’etica, ponendo all’ordine del giorno la cosiddetta ‘questione antropologica’ e rendendo la morale personale molto più importante di quella sociale". E anche "abbandonando il piano educativo, rischiando però, in questo modo, di ridurre la politica a mera tecnica amministrativa".

Allora proprio il rilancio della "formazione delle coscienze" – insieme alla "purificazione della memoria" e alla denuncia del "potere come dominio", aggiunge Tanzarella – è la via di uscita immaginata da Agire Politicamente, nei tempi medio-lunghi che tale azione presuppone, per uscire dalla crisi e per tentare di contrastare, dice il coordinatore nazionale dell’associazione Lino Prenna, "il sistema che omologa". L’inizio, aggiunge, potrebbe essere "Italia Solidarietà", il laboratorio di formazione e di cultura politica lanciato dai Cristiano Sociali, "primo passo in direzione della costruzione di una Fondazione di tutti i cattolici democratici, di cui peraltro Agire Politicamente parla da anni. Un nome da conservare – quello di "cattolici democratici" – non per "orgoglio lessicale", spiega Prenna, ma "per salvaguardare una storia, un’identità e un’idea di società" a rischio estinzione, anche nel Partito Democratico.

Pubblichiamo di seguito la trascrizione dell’intervento di Sergio Tanzarella, docente di Storia della Chiesa alla Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale e alla Gregoriana di Roma, autore, insieme ad un nutrito gruppo di cittadini e cattolici casertani appoggiati anche dal vescovo della città, mons. Raffaele Nogaro, di una lettera al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano (v. Adista nn. 29-30/08) in cui, di fronte all’attuale fase della politica italiana, veniva espressa la scelta di non partecipare al voto e di avviare un percorso dal basso che potrebbe portare alla costruzione di una lista civica fuori dai partiti in vista delle elezioni regionali in Campania previste per la primavera del 2009. (luca kocci)

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