Nessun articolo nel carrello

“LA RISPOSTA ALLA CRISI CE L’ABBIAMO NOI”: PER I CONTADINI DEL MONDO, È L’ORA DELLA SOVRANITÀ ALIMENTARE

Tratto da: Adista Documenti n° 78 del 08/11/2008

DOC-2061. MAPUTO-ADISTA. Chiarezza politica, fermezza ideologica, forza numerica e ideale: sono questi i principali tratti di Via Campesina, movimento internazionale che raggruppa milioni di contadini di Africa, America, Asia ed Europa, uno di quelli che, nello scenario mondiale, possono maggiormente fare la differenza. Giunta appena al suo sedicesimo anno di vita (la sua prima conferenza si svolse nel 1993 a Mons, in Belgio), Via Campesina si è diffusa in tutto il mondo – in Italia ne fanno parte l’Aiab (Associazione italiana per l’agricoltura biologica) e l’Ari (Associazione rurale italiana) – promuovendo un modello agricolo contadino basato sulla produzione sostenibile, con risorse e conoscenze locali, orientata principalmente al consumo familiare e alla vendita nei mercati locali e nazionali. La sua principale bandiera – come è stato ribadito dalla sua V Conferenza internazionale, svoltasi a Maputo, in Mozambico, dal 19 al 22 ottobre scorso - è quella della sovranità alimentare, intesa come il diritto dei popoli e degli Stati di definire autonomamente le proprie politiche agricole, organizzando la produzione e il consumo di alimenti secondo le necessità delle comunità locali, proteggendo i propri mercati dal dumping delle eccedenze agricole e dalle importazioni a basso costo da altri Paesi e garantendo l’accesso dei lavoratori rurali alla terra, all’acqua, alle sementi, alle risorse produttive e ai servizi pubblici adeguati.

Come hanno sottolineato a Maputo i delegati di oltre 130 organizzazioni di tutti i continenti, la sovranità alimentare è la risposta più efficace a una crisi che è, insieme, alimentare, energetica, climatica e finanziaria. Ed è una risposta che va data subito. “Dalla privatizzazione delle sementi alla vendita dei pesticidi, fino all’acquisto del raccolto, al trasporto degli alimenti, alla loro distribuzione e vendita al consumatore – si legge in uno dei documenti della Conferenza, la “Lettera da Maputo” – tutto si trova ormai nelle mani di un ristretto numero di imprese. Gli alimenti hanno smesso di essere un diritto di tutti per diventare una merce come le altre. Le nostre diete si stanno omogeneizzando in tutto il mondo, sulla base di alimenti dannosi per la salute e a prezzi al di là della portata della gente”.

Il capitale lancia un’offensiva contro le risorse naturali quale non si era vista dai tempi del colonialismo, avanzando nella privatizzazione di terra, acqua, minerali, boschi, biodiversità, e operando una nuova divisione internazionale del lavoro e della produzione, che condanna i Paesi del Sud al ruolo di semplici esportatori di materie prime agricole e minerarie. Con il risultato che sono ormai più di 70 i Paesi che non riescono più a produrre quello di cui i popoli hanno bisogno per alimentarsi. Il tutto, poi, aggravato dall’azione degli speculatori che, malgrado la produzione si mantenga elevata, creano artificialmente la scarsità per incrementare i prezzi. Così, mentre la produzione mondiale di cereali tra il 2007 e il 2008 ha registrato un incremento rispetto all’anno precedente del 4,7%, il numero dei denutriti è salito drammaticamente fino al miliardo.

Ma se tutto sembra andare “di male in peggio”, anche questa crisi, come ogni altra, “genera opportunità”: “opportunità per il capitalismo, che usa la crisi per reinventarsi e trovare nuove fonti di lucro, ma anche opportunità per i movimenti sociali”, i quali, grazie alla perdita di legittimità delle tesi neoliberiste e alla manifesta incapacità delle istituzioni finanziarie internazionali di amministrare la crisi, possono avanzare nella promozione della sovranità alimentare basata sull’agricoltura contadina, offrendo per questa via anche una risposta efficace alla crisi energetica e climatica. “La disseminazione di un sistema alimentare locale, che non si basa né sull’agricoltura industriale né sul trasporto a lunga distanza, eliminerebbe fino al 40% delle emissioni di gas ad effetto serra. L’agricoltura industriale riscalda il pianeta, l’agricoltura contadina lo raffredda”.

Da qui l’impegno di Via Campesina – ribadito con forza nella V Conferenza – a dichiarare guerra alle transnazionali (a cominciare da imprese come Cargill, Monsanto, Nestlé, Wall Mart), individuate come il principale nemico dei contadini e dell’umanità, a intensificare le denunce contro governi e istituzioni che favoriscono o finanziano tali imprese, come pure a rafforzare la lotta contro l’Organizzazione Mondiale del Commercio e i Trattati di Libero Commercio.

Di seguito, in una nostra traduzione dallo spagnolo, ampi stralci della Dichiarazione finale della V Conferenza. (claudia fanti)

Adista rende disponibile per tutti i suoi lettori l'articolo del sito che hai appena letto.

Adista è una piccola coop. di giornalisti che dal 1967 vive solo del sostegno di chi la legge e ne apprezza la libertà da ogni potere - ecclesiastico, politico o economico-finanziario - e l'autonomia informativa.
Un contributo, anche solo di un euro, può aiutare a mantenere viva questa originale e pressoché unica finestra di informazione, dialogo, democrazia, partecipazione.
Puoi pagare con paypal o carta di credito, in modo rapido e facilissimo. Basta cliccare qui!

Condividi questo articolo:
  • Chi Siamo

    Adista è un settimanale di informazione indipendente su mondo cattolico e realtà religioso. Ogni settimana pubblica due fascicoli: uno di notizie ed un secondo di documentazione che si alterna ad uno di approfondimento e di riflessione. All'offerta cartacea è affiancato un servizio di informazione quotidiana con il sito Adista.it.

    leggi tutto...

  • Contattaci

  • Seguici

  • Sito conforme a WCAG 2.0 livello A

    Level A conformance,
			     W3C WAI Web Content Accessibility Guidelines 2.0

50 anni e oltre

Adista è... ancora più Adista!

A partire dal 2018 Adista ha implementato la sua informazione online. Da allora, ogni giorno sul nostro sito vengono infatti pubblicate nuove notizie e adista.it è ormai diventato a tutti gli effetti un giornale online con tanti contenuti in più oltre alle notizie, ai documenti, agli approfondimenti presenti nelle edizioni cartacee.

Tutto questo... gratis e totalmente disponibile sia per i lettori della rivista che per i visitatori del sito.