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LA FEDE COMUNE NELL’ESSERE UMANO, PUNTO DI CONFLUENZA TRA LE RELIGIONI

Tratto da: Adista Documenti n° 80 del 15/11/2008

DOC-2062. MADRID-ADISTA. Come può Dio, “la cui essenza è data dall’amore e dalla pace”, essere usato per dividere gli esseri umani e i popoli, per giustificare invasioni e dominazioni? Di certo, sottolinea il teologo spagnolo Benjamín Forcano, “ben poveri e sbagliati” devono essere i nostri pensieri su Dio “se a risultati tanto spaventosi ci hanno condotto”. Sul banco degli imputati sono allora chiamate, necessariamente, le religioni, colpevoli di un errore dalle conseguenze spaventosamente tragiche: “pensare che solo la religione che professo io è quella vera” e che le altre, in quanto false, devono scomparire. E dunque, se è certo che non può esserci veramente pace nel mondo senza la pace tra le religioni, diventa imperativo operare una revisione del rapporto che finora esse hanno mantenuto tra loro. Su questa strada, Forcano indica quelle che chiama “condizioni di base per una nuova visione del tema”: e, cioè, credere che Dio è uno solo ed è lo stesso per tutti, che vuole la salvezza di tutti, che questa salvezza ci giunge per cammini diversi e che Dio offre in tutte le religioni i mezzi necessari per ottenerla.

Non sarebbe, del resto, quello della pace, un compito impossibile per le religioni, dal momento che “è più o meno presente nella teoria e nella prassi” di tutte loro “il contenuto di ciò che rappresenta la dignità umana”, ottimamente espresso nella “regola d’oro” a cui tutte si richiamano, con lievi differenze appena formali: quella che richiede di fare - o di non fare - agli altri ciò che si vorrebbe - o non si vorrebbe - fosse fatto a se stessi. Per tutte loro, infatti, il “punto di partenza e di confluenza” non può che consistere nell’essere umano, e in particolare nel povero: in fondo, sottolinea Forcano, “a Dio, in sé, poco serve che lo affermiamo o lo neghiamo, che presentiamo prove a favore o contro, se lì dove si trova di fatto lo disconosciamo o lo maltrattiamo: ‘Quando, Signore, ti abbiamo visto forestiero, assetato, affamato, nudo, incarcerato?’. ‘Quando lo avete fatto a uno dei miei fratelli più piccoli’. Quanto più l'uomo è uomo, tanto meno spazio resta per Dio, per un Dio usato come surrogato, e tanto più emerge la realtà autentica di Dio”. Ed è proprio “nella misura in cui le religioni riusciranno ad unire le loro lotte per le grandi cause dell'umanità (uguaglianza, giustizia, fraternità, liberazione dei poveri)” che “si riconcilieranno tra loro, renderanno più prossima la loro fede e la loro comunione con Dio e conquisteranno il grande bene della pace”.

Di seguito, in una nostra traduzione dallo spagnolo, l’intervento, con alcuni tagli, di Bejmain Forcano. (c. f.)

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