Nessun articolo nel carrello

COMBATTERE IL BRODO DI COLTURA DELLA MALA POLITICA: LETTERA PASTORALE DEL VESCOVO DI ANDRIA

Tratto da: Adista Notizie n° 81 del 22/11/2008

34691. ANDRIA-ADISTA. Una chiamata alla corresponsabilità, perché l’attuale situazione socio-politica del nostro Paese è questione che riguarda tutti: è questo il senso della lettera che il vescovo di Andria, mons. Raffaele Calabro, ha indirizzato ai fedeli della sua diocesi per l’anno pastorale 2008/2009. Partendo dall’Epistola di San Paolo ai Filippesi, da cui è tratto il titolo della lettera, Comportatevi da cittadini degni del Vangelo, il vescovo offre un’analisi a tutto tondo dei mali che affliggono la nostra società soffermandosi in particolar modo sui vizi della politica: “La corruzione - afferma mons. Calabro - tocca tutti i ceti sociali, le imprese, le professioni ed i mestieri, al punto da rendere arduo e difficile districarsi e stabilire chi ha maggiore responsabilità. I controlli risultano inadeguati e insufficienti, i conflitti di interesse fanno vedere che i controllori sono anche i controllati. Le cariche elettive riflettono e rispecchiano purtroppo anche il livello morale degli elettori; gli eletti non sono probabilmente (ad eccezione di alcuni!) né migliori né peggiori degli elettori. I voti di scambio, il clientelismo, gli interessi delle lobbies, palesi o occulte, inquinano la classe politica. I sondaggi di opinione, ai quali fanno frequentemente ricorso i politici astuti, determinano la linea politica, che non sceglie quello che è giusto (ed anche impopolare), ma quello che è gradito ai più, non elimina gli sprechi, li aumenta, accumula il debito pubblico che è una ‘palla al piede’ di tutto il popolo italiano”. La classe politica, secondo il vescovo, dovrebbe riformare se stessa ma questo processo è considerato di difficile realizzazione: “Gli schieramenti politici - continua infatti mons. Calabro - con il rimbalzo reciproco di responsabilità, offuscano il problema impellente di affrontare i veri problemi dello sviluppo umano, integrale e solidale. Variano le formule, i meccanismi elettorali, le leggi, la sostanza non muta”.

Di fronte ad un quadro tanto preoccupante, il vescovo invita ad un’assunzione personale di responsabilità, condannando il meccanismo dello ‘scaricabarile’ che fa sì che lo Stato venga additato come unico colpevole, in particolare per quanto riguarda i problemi del Mezzogiorno: “C’è - è questa la denuncia di mons. Calabro - un ‘convitato di pietra’ non menzionato e che latita fuori scena: i nostri bravi, apparentemente esemplari, cittadini, tra i quali ci sono quelli che rubano, trafficano droga, praticano l’usura e tante altre imprese virtuose, uccidono, esportano la mafia nel Nord, sicché non il Nord virtuoso ha riscattato il Sud, ma il Sud ha finito per espandersi anche nel Nord!”. “Eppure questi cittadini - è l’amara riflessione del vescovo - si sono accostati ai sacramenti, hanno fatto da padrini ai battesimi e alle cresime dei loro figli, ricevuto la Comunione!”. E continua: “Sarebbe irrealistico considerare i mafiosi e i mariuoli, quasi un gruppo ristretto di criminali della peggiore specie e tutto il resto della popolazione cittadini innocenti, rispettabili. Il tumore, sappiamo, intacca i tessuti vitali dell’organismo e vive e prospera proprio da queste zone periferiche. Fuori di metafora, occorre allargare l’orizzonte e prestare attenzione a quella parte della cittadinanza che rappresenta il brodo di coltura (si diceva per i terroristi qualche decennio fa), senza il quale le organizzazioni criminali sarebbero scomparse da tempo”.

Non sfuggono alla condanna del vescovo di Andria, neppure i mass media che, spesso “asserviti e compiacenti nei confronti dei grandi e potenti gruppi editoriali”, rappresentano l’odierna formula del panem et circenses. Mons. Calabro prende le distanze anche dai “cosiddetti laicisti che lamentano frequenti invasioni di campo da parte delle autorità ecclesiastiche, dimenticando che il principio di laicità fa parte della secolare ed autentica dottrina della Chiesa”, e il cui “fine ultimo tante volte è quello di zittire e imbavagliare la libertà di espressione della Chiesa”. L’esortazione è a “rimboccarsi le maniche” e ad “incoraggiare i politici onesti, al di là degli schieramenti, a considerare la politica come una palestra in cui esercitare la propria coscienza”.

Adista rende disponibile per tutti i suoi lettori l'articolo del sito che hai appena letto.

Adista è una piccola coop. di giornalisti che dal 1967 vive solo del sostegno di chi la legge e ne apprezza la libertà da ogni potere - ecclesiastico, politico o economico-finanziario - e l'autonomia informativa.
Un contributo, anche solo di un euro, può aiutare a mantenere viva questa originale e pressoché unica finestra di informazione, dialogo, democrazia, partecipazione.
Puoi pagare con paypal o carta di credito, in modo rapido e facilissimo. Basta cliccare qui!

Condividi questo articolo:
  • Chi Siamo

    Adista è un settimanale di informazione indipendente su mondo cattolico e realtà religioso. Ogni settimana pubblica due fascicoli: uno di notizie ed un secondo di documentazione che si alterna ad uno di approfondimento e di riflessione. All'offerta cartacea è affiancato un servizio di informazione quotidiana con il sito Adista.it.

    leggi tutto...

  • Contattaci

  • Seguici

  • Sito conforme a WCAG 2.0 livello A

    Level A conformance,
			     W3C WAI Web Content Accessibility Guidelines 2.0

50 anni e oltre

Adista è... ancora più Adista!

A partire dal 2018 Adista ha implementato la sua informazione online. Da allora, ogni giorno sul nostro sito vengono infatti pubblicate nuove notizie e adista.it è ormai diventato a tutti gli effetti un giornale online con tanti contenuti in più oltre alle notizie, ai documenti, agli approfondimenti presenti nelle edizioni cartacee.

Tutto questo... gratis e totalmente disponibile sia per i lettori della rivista che per i visitatori del sito.