18 ACCADEMICI CATTOLICI SCRIVONO AL PAPA: SU PIO XII SANTO È NECESSARIA UNA MAGGIORE RIFLESSIONE
Tratto da: Adista Notizie n° 17 del 27/02/2010
35455. ROMA-ADISTA. Rallentare la causa di beatificazione di Pio XII, il cui ruolo durante la Shoah continua ad essere considerato non trasparente, per poter esaminare a fondo i documenti ancora non accessibili riguardanti il suo pontificato, documenti che potrebbero fornire risposte definitive ai tanti interrogativi ancora irrisolti, pena il rischio di danneggiare irrimediabilmente i rapporti con l’ebraismo: lo “implorano”, letteralmente, con un’iniziativa del tutto inedita, diciotto eminenti studiosi accademici cattolici di Stati Uniti, Germania ed Australia, in una accorata lettera - ottenuta in copia e diffusa dall’agenzia Reuters - a Benedetto XVI, inviata per conoscenza anche al card. Walter Kasper, presidente della Pontificia Commissione per i rapporti religiosi con l’ebraismo e a mons. Timothy Dolan, arcivescovo di New York, moderatore episcopale per le relazioni ebraico-cattoliche della Conferenza episcopale statunitense.
Tra i firmatari - la cui lista completa è pubblicata sul sito del vaticanista della Reuters Philip Pullella, http://blogs.reuters.com/faithworld/ - compaiono il religioso servita p. John Pawlikowski, docente di etica alla Catholic Theological Union di Chicago; Eugene J. Fisher, ex responsabile del Segretariato per le relazioni Ecumeniche e Interreligiose della Conferenza episcopale Usa; il gesuita p. James Bernauer, docente di Filosofia al Boston College e direttore del Center for Christian-Jewish Learning. Essi si rivolgono al papa - il quale, lo scorso dicembre, ha approvato, tra le polemiche, un decreto che riconosce le “virtù eroiche” di Pio XII (v. Adista n. 1/10) - in quanto “cattolici fedeli e praticanti, consacrati e laici”, esperti del cattolicesimo durante il nazismo e la Shoah, turbati dal “movimento che vuole accelerare in questo momento il processo di beatificazione di Pio XII”, dal momento che è di lunga data la controversia sull’operato di questo papa durante il secondo conflitto mondiale. “Prima che si possano trarre conclusioni sul comportamento di Pio XII durante l’Olocausto – scrivono i diciotto studiosi – gli esperti hanno ancora molte ricerche da compiere”, perché “la storia richiede distanza e prospettiva”. “In questo momento – si legge nella lettera – gli studiosi attendono con ansia l’apertura dei documenti del pontificato di Pio XII che Lei, Santo Padre, ha fatto generosamente in modo di rendere disponibili. Allo stesso tempo, come ricercatori, comprendiamo anche che vi sono numerosi archivi, sia secolari che ecclesiastici, che gli studiosi devono ancora vedere o consultare, molti dei quali potrebbero gettare nuova luce sulle azioni di Pio XII durante l’Olocausto”.
Allo stato attuale delle conoscenze, papa Pacelli non ha pronunciato una dichiarazione chiara di condanna incondizionata dell’uccisione degli ebrei; “allo stesso tempo – aggiungono i firmatari della lettera – qualche evidenza ci spinge a considerare che il background diplomatico di Pio XII lo spinse, come capo di uno Stato neutrale, il Vaticano, ad assistere gli ebrei con mezzi non resi pubblici durante la guerra”. Un’ulteriore ricerca, dunque, elemento essenziale del metodo storico critico, aiuterebbe a risolvere entrambi questi problemi: “La imploriamo di garantire che un’investigazione storica di questo genere abbia luogo prima di andare avanti con la causa”.
In merito alla discussione sulla beatificazione, però, sorge una questione ancora più rilevante: “Per secoli – prosegue la lettera – le Chiese cristiane, compresa quella cattolica, hanno diffuso sia un antigiudaismo religioso sia un antisemitismo religioso, per quanto non intenzionalmente o per ignoranza. La Nostra Aetate, tuttavia, ha fatto sì che le posizioni cattoliche sugli ebrei venissero definitivamente cambiate. I Suoi più recenti commenti, Santo Padre, alla Sinagoga di Roma, hanno cercato di spazzare via secoli di incomprensione tra cattolici ed ebrei”. Ciononostante, “c’è ancora molto lavoro da fare in questo campo. Diffidenza e apprensione esistono ancora. Per molti ebrei e cattolici, Pio XII ha un ruolo moto più ampio del suo pontificato storico. Essenzialmente, Pio XII è diventato un simbolo secolare dell’antigiudaismo e dell’antisemitismo cristiano”, cosa che rende difficile “separarlo da questa eredità”. Andare avanti nella causa di beatificazione “senza uno studio esauriente delle sue azioni durante l’Olocausto potrebbe danneggiare le relazioni ebraico-cattoliche in un modo irreversibile nel prossimo futuro”.
Gli studiosi firmatari concludono con una preghiera: “La imploriamo, Santo Padre, agendo in base alla sua saggezza di stimato studioso, professore e maestro, di essere paziente con la causa di papa Pio XII. La pazienza non è passiva, è attiva; è forza e coraggio condensati per far progredire nella speranza di una conclusione centrale e di un punto d’arrivo. A questo riguardo, umilmente chiediamo che agli studiosi sia dato accesso e tempo per esaminare con attenzione ed estesamente i documenti relativi al pontificato di Pio XII prima di imbarcarsi nel processo di beatificazione”. (ludovica eugenio)
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