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GLI “AUTOCONVOCATI” DEL CONCILIO CI RIPROVANO. AD APRILE, ASSEMBLEA A ROMA SULLA PACEM IN TERRIS

Tratto da: Adista Notizie n° 5 del 09/02/2013

37032. ROMA-ADISTA. Il 15 settembre 2012 ben 105 associazioni del mondo ecclesiale e 28 riviste di area promossero un’assemblea che celebrasse e rinnovasse la profezia conciliare. A dibattere sul tema “Chiesa di tutti, Chiesa dei poveri” furono più di 800 persone, “autoconvocate” senza nessuna sponda “istituzionale”, anzi, nel silenzio assoluto di tutti i media ecclesiastici.
Alla fine di quello straordinario evento, i partecipanti presero due impegni: anzitutto, quello di tenere viva la memoria del Concilio Vaticano II e di concorrere alla sua recezione nella Chiesa, ciascuno all’interno del proprio contesto ecclesiale. Poi, quello di impegnarsi a ritrovarsi insieme per proseguire il percorso all’interno del triennio 2012-2015 entro cui si celebra il cinquantenario dello svolgimento del Vaticano II. Il primo appuntamento doveva essere una nuova assemblea, che ricordasse una delle tappe fondamentali del cammino della Chiesa conciliare: l’enciclica Pacem in Terris di Giovanni XXIII, promulgata l’11 aprile del 1963. Ora l’impegno diventa realtà, a cinquanta anni esatti da quel documento. E una quarantina di realtà ecclesiali e 20 riviste (tra queste anche Adista) hanno organizzato per il prossimo 6 aprile, di nuovo a Roma, presso l’Auditorium di via dei Frentani 4 (zona stazione Termini), un incontro intitolato “L’enciclica della dignità umana”. Secondo i promotori, che hanno diffuso il 31 gennaio scorso una lettera-invito, la Pacem in Terris «interpretò e dettò lo spirito del Concilio e ne anticipò le acquisizioni” ed ancora oggi è un “canone interpretativo privilegiato per la sua comprensione ed attuazione». Per questo – e per riscoprire nelle sue pagine «il primato della dignità, termine ricorrente 31 volte nell’enciclica, come appartenente per natura ad ogni uomo, donna, popolo e nazione, per interrogarsi sulle vie oggi da percorrere, anche nella politica e nel diritto, per passare dalle armi alla nonviolenza, dal dominio alla libertà e instaurare la pace in ogni nazione e tra tutti i popoli della terra» – è stata convocata l’assemblea nazionale, che ripercorrerà il contesto politico in cui nacque il documento (la crisi dei missili a Cuba), metterà in luce la teologia che l’ha ispirata, rifletterà sull’antropologia che la innerva; «per concludersi con una domanda sull’oggi, per chiedersi se la nuova antropologia del Concilio si sia fatta strada nella Chiesa e nella comunità umana in questi primi cinquant’anni trascorsi dall’evento e che cosa essa si attenda da noi». Ad intervenire, saranno Rosanna Virgili, Daniele Menozzi, Giovanni Mazzillo, Antonietta Potente, Giovanni Cereti, Raniero La Valle. Sono previsti però anche interventi e contributi di testimoni del Concilio così come di comunità, di gruppi e di persone presenti al convegno. (v. g.)

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