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Parlare di Dio attraverso un linguaggio nuovo. Le ultime frontiere della teologia contemporanea

Tratto da: Adista Documenti n° 1 del 12/01/2013

DOC-2493. ROMA-ADISTA. Dalla metà del XX secolo, sulla spinta delle nuove sfide poste da drammatici eventi storici e da inediti contesti sociali, la riflessione teologica si è arricchita di nuove visioni di Dio. Ateismo, Shoah, oppressione dei poveri, delle donne e delle minoranze, incontro tra le religioni, crisi ambientale: «Ognuno di questi contesti richiede una nuova comprensione e offre elementi utili riguardo al modo in cui la ricerca può procedere». Comprensione ed elementi che la teologa Elizabeth Johnson, religiosa della congregazione delle Sisters of Joseph e docente di Teologia alla Fordham University di New York, offre nel suo libro Alla ricerca del Dio vivente, appena tradotto e pubblicato da Fazi editore nella collana Campo dei Fiori, diretta da Vito Mancuso (pp. 309, € 16).Già presidente della Catholic Theological Society of America (Ctsa) e dell’American Theological Society (Ats), di orientamento ecumenico, Elizabeth Johnson - che ha ricevuto numerosi premi, tra cui il John Courtney Murray Award della Ctsa, è stata eletta, nel 2011, “personaggio dell’anno” dal settimanale cattolico statunitense National Catholic Reporter e ha ricevuto, nel 2008, il primo premio della Catholic Press Association per la categoria “teologia accademica” - è diventata, negli ultimi due anni, uno dei simboli della libertà della ricerca teologica contro la chiusura e la censura della gerarchia ecclesiastica. Nel marzo 2011, infatti, il suo libro, pubblicato nel 2007, è stato giudicato non in accordo con «l’autentica dottrina cattolica» dalla commissione dottrinale della Conferenza episcopale statunitense, presieduta dall’arcivescovo di Washington card. Donald Wuerl (v. Adista nn. 30, 32, 35, 46, 48, 60, 82/2011). Il libro, assai diffuso e popolare anche tra i non addetti ai lavori e utilizzato come libro di testo in molte università, veniva accusato, nelle 21 pagine del documento dei vescovi, di «minare completamente il Vangelo e la fede di coloro che credono in esso», in particolare per quanto riguarda il tema della Trinità. Benché nessun provvedimento disciplinare sia stato preso contro la teologa, quest’ultima ha contestato l’assoluta mancanza di un confronto prima di procedere alla “condanna”: «Avrei gradito avviare un dialogo per chiarire i punti critici – aveva affermato – ma non sono mai stata invitata a farlo». Segno di tale mancanza, sosteneva, era anche il fatto che la dichiarazione dei vescovi «fraintende radicalmente ciò che penso e che in realtà ho scritto».Non è chiaro il motivo per cui il libro sia finito sotto la lente della Commissione dottrinale a tanto tempo dalla pubblicazione. All’epoca in cui uscì, suscitò infatti molti elogi per il fatto di aver offerto nuovi modi di intendere Dio sulla base delle diverse correnti teologiche contemporanee: da quella femminista a quella nera, da quella della liberazione a quella interreligiosa, da quella politica a quella ecologica. I capitoli ne ripercorrono lo sviluppo e la riflessione, restituendo l’immagine di un Dio trascendente e al tempo stesso immanente, e tracciando, dunque, nuove frontiere, con lo spostamento del focus sui luoghi ai margini del potere dominante, dove Dio si manifesta «nell’amore che libera, più vicino alla storia e al caos del mondo».

Queste teologie, afferma Elizabeth Johnson, «dilatano la grazia divina oltre i confini del cristianesimo per abbracciare tutti i popoli e oltre la razza umana per abbracciare l’intero mondo naturale». Assumendo come punto di partenza il retaggio del teismo moderno, con la sua immagine monolitica di un Dio monarca al vertice assoluto della piramide dell’essere che va in crisi con le sfide poste dalla trasformazione culturale e dai drammatici eventi del XX secolo, la teologa racconta un Dio “vivente”, dai molteplici volti, che attraversa le epoche e può entrare in relazione con circostanze storicamente inedite. Ecco, allora, che le teologie di oggi cercano e trovano questo Dio ognuna percorrendo un diverso tratto del percorso e ognuna rappresentandone l’ultimo capitolo, senza pretese di possesso della verità ma con propri modi di mettersi in relazione con Lui, significativi e soddisfacenti. Dal Dio crocifisso della Shoah a quello venuto a liberare i poveri, dal Dio che agisce a partire dall’esperienza delle donne a quello che spezza le catene della schiavitù, dal Dio della religiosità popolare latina a quello delle altre religioni, dal Dio creatore in un mondo che si evolve, si giunge, infine, al Dio trinitario: «Se fosse possibile riassumere le loro riscoperte in una sola metafora - spiega Elizabeth Johnson definendo le varie teologie - sarebbe la fede cristiana tradizionale nel fatto che “Dio è amore”».Di seguito riportiamo ampi stralci del capitolo relativo all’ecoteologia. (ludovica eugenio)

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