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SEGRETERIA CEI, SPUNTA IL JOLLY: È MONS. GALANTINO, PARROCO DI FRONTIERA, STUDIOSO DI BONHOEFFER

Tratto da: Adista Notizie n° 1 del 11/01/2014

37448. CITTÀ DEL VATICANO-ADISTA. È arrivata alla fine dell’anno la prima nomina di papa Francesco che riguarda la Conferenza episcopale italiana. Si tratta di mons. Nunzio Galantino, vescovo di Cassano allo Jonio (Cs), prescelto come nuovo segretario generale della Cei in sostituzione di mons. Mariano Crociata, dal 19 novembre alla guida della diocesi di Latina dopo aver rifiutato l’incarico di ordinario militare per l’Italia.

La nomina, piuttosto a sorpresa sia per i tempi rapidi che per il nome inaspettato, è stata ufficializzata il 30 dicembre, con un comunicato della Cei e con la contestuale diffusione di una lettera (datata 28 dicembre), dai contenuti decisamente inusuali, che il papa ha indirizzato «ai sacerdoti, consacrati e fedeli della diocesi di Cassano allo Jonio». «Per una missione importante nella Chiesa italiana ho bisogno che mons. Galantino venga a Roma almeno per un periodo. So quanto voi amiate il vostro vescovo e so che non vi farà piacere che vi venga tolto, e vi capisco. Per questo ho voluto scrivervi direttamente come chiedendo il permesso», si legge nel testo di Bergoglio, in cui si chiarisce che si tratta di una nomina ad interim, e che Galantino, per il momento, continuerà a mantenere anche l’incarico di guida della diocesi di Cassano. «Chiederò a mons. Galantino – scrive il papa – che, almeno per un certo tempo, pur stando a Roma, viaggi regolarmente alcuni giorni per continuare ad accompagnarvi nel cammino di fede». Come del resto richiesto dallo stesso neosegretario della Cei: «Ho chiesto esplicitamente al Santo Padre di poter continuare a camminare con la Chiesa alla quale, come uomo e come credente, sono stato affidato e che, come vescovo, mi è stata affidata», si legge in un’intervista a mons. Galantino pubblicata sul sito internet della diocesi di Cassano allo Jonio. «Certo, Roma è un po’ lontana da Cassano. Ma questo non mi spaventa. Ho sempre viaggiato e continuerò a farlo. La scelta di rimanere vescovo residenziale penso che mi aiuterà a rendere il mio servizio senza perdere mai di vista tutta la bellezza, ma anche tutta la fatica che comporta la vita ordinaria di una Chiesa diocesana. Mi aiuterà certamente a dare più senso a quanto andrò dicendo e facendo», «finché avrò le energie e finché potrò contare sull'aiuto di chi mi circonda, io sarò qui».

«Sono particolarmente grato a Papa Francesco per avere designato mons. Nunzio Galantino a colmare il vuoto creatosi dopo l’elezione di mons. Crociata a vescovo di Latina», dichiara il presidente della Cei, card. Angelo Bagnasco, appena appresa la nomina. «Conosco personalmente il nuovo segretario generale per la sua lunga esperienza in qualità di responsabile del Servizio nazionale per gli studi superiori di teologia e di scienze religiose della Cei e, prima ancora, per la sua intensa attività accademica e il generoso impegno di pastore, sempre presente sulle frontiere dell’educazione e del riscatto sociale. Ho avuto pure la gioia di consacrarlo vescovo di Cassano allo Jonio nel 2012. Sono certo che darà un contributo qualificato al servizio dei vescovi italiani nel quotidiano impegno per l’evangelizzazione».

Nato il 16 agosto del 1948 a Cerignola – grosso comune agricolo del foggiano, che diede i natali anche al primo segretario nazionale della Cgil, il leader delle lotte contadine Giuseppe Di Vittorio –, Galantino è stato ordinato prete nel 1972 e, dopo essere stato vicerettore del seminario di Foggia e docente al seminario di Benevento, dal 1977 ha rivestito l’incarico di parroco di San Francesco d’Assisi, parrocchia di un quartiere molto popolare di Cerignola, dove fra l’altro aveva direttamente in carico diverse situazioni difficili di persone disabili e di detenuti. All’impegno pastorale mons. Galantino ha sempre affiancato quello culturale e di studioso: laureato in Filosofia all’Università Statale di Bari (tesi su “L'antropologia di Bonhoeffer come premessa al suo impegno politico”) e addottorato in Teologia dogmatica (relatore il gesuita p. Piersandro Vanzan, continuando le ricerche su Bonhoeffer e successivamente su Rosmini) alla Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia meridionale, dove ha poi insegnato Antropologia, con qualche intervallo, dal 1978 al 2012, mettendo come condizione, ricordano dalla Facoltà, di continuare a fare il parroco a Cerignola. Dal 2004 segue per la Cei l'attuazione del Progetto di riordino della formazione teologica in Italia e dal 2008 è responsabile del Servizio nazionale per gli studi superiori di teologia e di scienze religiose della Cei, un incarico di grande importanza che lo porta spesso a Roma. Il 9 dicembre 2011 viene nominato vescovo di Cassano allo Jonio – nel suo sito internet (www.nunziogalantino.it) è scritto «è stato eletto»: refuso o auspicio per una riforma delle nomine episcopali nella Chiesa? – dove comincia il suo ministero il 10 marzo 2012, dopo la consacrazione episcopale, dalle mani del card. Bagnasco, il 25 febbraio 2012 nella cattedrale di Cerignola. A Cassano, racconta chi lo ha conosciuto in questi quasi due anni di episcopato, si fa chiamare don Nunzio, ha scelto di abitare non nel palazzo vescovile ma nel seminario e di rinunciare a segretario, autista e automobile di lusso. Ha inoltre scritto la prefazione alla raccolta di omelie di don Cosimo Scordato (Libertà di Parola, Cittadella, Assisi, 2013), animatore della Comunità di San Francesco Saverio all’Albergheria di Palermo.

Insomma una nomina apparentemente molto significativa, che potrebbe essere il viatico a quella riforma della Cei – dal ridimensionamento del numero delle diocesi e degli uffici all’elezione del suo presidente, come lascia intendere anche il vescovo di Mazara del Vallo, Domenico Mogavero, in un’intervista al Quotidiano nazionale (2/1): «Se tutto andrà per il verso giusto, a novembre per la prima volta eleggeremo i vertici dell’episcopato» – auspicata e attesa da molti. (luca kocci)

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