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Per tornare alle fonti della fede

Tratto da: Adista Documenti n° 5 del 08/02/2014

Il 13º Incontro nazionale delle Comunità ecclesiali di base, svoltosi dal 7 all’11 gennaio, ha riunito rappresentanti di comunità cattoliche delle periferie urbane e dei campi. Solitamente, tali comunità si incontrano una volta a settimana per meditare la parola della Bibbia, condividere i fatti del giorno, praticare la solidarietà a servizio dei più poveri e vivere una fede legata alla speranza di trasformare il mondo. Hanno partecipato all’incontro 5mila persone provenienti da tutto il Brasile, compresi religiosi, religiose, preti e vescovi che accompagnano e sostengono le comunità, oltre ad alcuni fratelli e sorelle delle Chiese evangeliche e a rappresentanti di altri Paesi dell’America Latina.

Tali incontri, che si chiamano “interecclesiali” perché riuniscono molte Chiese locali, si realizzano, a partire dal 1975, più o meno ogni quattro anni. Questa volta, l’Interecclesiale delle CEBs si è tenuto a Juazeiro do Norte, nel Ceará, terra segnata dai pellegrinaggi popolari e dalla devozione suscitata da padre Cícero Romão Batista, leader religioso e politico degli inizi del XX secolo. Non era la prima volta che le Comunità ecclesiali di base tenevano il loro incontro nazionale in un centro di spiritualità popolare: il sesto incontro si era svolto a Trindade, nel santuario del Divino Padre Eterno (1986) e il nono a Santa Maria, nella Basilica di Nossa Senhora Medianeira (1992).

Il tema scelto per questo incontro era “Giustizia e Profezia al servizio della vita”. Una questione centrale nella vita della Chiesa. Si ricordi che Gesù non ha fondato una religione, ma ha annunciato un progetto divino per il mondo: «Io sono venuto perché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza» (Gv 10, 10). È per questo che ha convocato discepoli e discepole per formare una comunità che dia testimonianza della realizzazione di questo progetto di giustizia e pace a servizio della vita. Secondo gli Atti degli apostoli, lo Spirito Santo scende su ogni persona battezzata e la rende profeta di tale progetto divino nel mondo (cfr. At 2 ss). A poco a poco, nel corso della storia, le Chiese si sono strutturate come religione, il cristianesimo, allo scopo di aiutare le comunità a vivere la loro vocazione profetica. Per questo, assumendo il tema “Giustizia e profezia a servizio della vita”, l’incontro nazionale delle Comunità ecclesiali di base è tornato alle fonti della fede, ricordando a tutta la Chiesa come essa abbia avuto origine da un movimento profetico. Dove per profezia si intende non la capacità di prevedere il futuro, ma quella di ascoltare la parola divina per applicarla alla vita concreta in ogni situazione.

Questo tema era stato scelto già quattro anni fa. All’epoca, non c’era ancora papa Francesco a recuperare la profezia come modo normale di essere vescovo di Roma e primate della Chiesa universale. L’incontro di Juazeiro può costituire uno strumento efficace affinché l’intera Chiesa cattolica brasiliana realizzi con maggiore profondità la propria vocazione profetica. Con le Comunità ecclesiali di base la Chiesa potrà rinnovarsi. La Chiesa è cattolica, vale a dire universale, perché accoglie nel suo seno un’immensa diversità di movimenti e correnti spirituali. Un fatto sicuramente positivo. Tuttavia, anche rispettando al massimo grado la sensibilità propria di ogni movimento e gruppo cattolico, la Chiesa deve essere maggiormente in grado di annunciare la buona notizia del regno divino all’umanità di oggi. E potrà farlo solo inserendosi più completamente nel mondo degli impoveriti e impegnandosi in maniera totale nella lotta per un nuovo mondo più giusto ed egualitario. Con questo incontro delle CEBs, sarà possibile riscoprire un nuovo modo di essere Chiesa, un modo sempre più vicino allo stile di Gesù, suo maestro e suo signore.  

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