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LIBRERIE ELLEDICI DI ROMA E MILANO: UN AMARO EPILOGO

Tratto da: Adista Notizie n° 7 del 22/02/2014

37518. ROMA-ADISTA. È finita proprio male per i dipendenti della libreria Elledici di proprietà dei salesiani, mentre un accomodamento, temporaneo e tutt’altro che vantaggioso, è stato pattuito per quelli della libreria di via della Conciliazione a Roma. I “giochi” si sono conclusi il 7 febbraio al Ministero del Lavoro, dove le parti erano convenute per un incontro definitivo a conclusione di una trattativa di breve durata (v. Adista Notizie nn. 46/13 e 2/14).

Il 21 febbraio è l’ultimo giorno di apertura della libreria milanese, che sarà smantellata nel giro di un mese. Ai cinque dipendenti è stata concessa la cassa in deroga fino al 10 maggio, ma al momento in cui scriviamo nessuna comunicazione è giunta da parte della Elledici, che in quanto datore di lavoro è il soggetto deputato a chiederla. Ed è stata proposta una buonuscita netta di 6.700 euro. Hanno un mese di tempo per accettarla, ma, se accettano, perdono automaticamente il contributo della cassa in deroga. Tanto insidiosa è l’alternativa che i sindacati hanno proposto che la decisione sulla buonuscita possa essere presa al termine del periodo di cassa in deroga, ovvero con un tempo di tre mesi. «Elledici si è rifiutata: al massimo un mese. Così – ci hanno spiegato da Milano – se decidiamo per la buonuscita, comunque perdiamo due mesi di cassa». E non solo: «Perdiamo anche l'eventualità di venire rilevati» da un possibile acquirente della libreria.

Acquirente che potrebbe essere non lontano dal palesarsi. «La cosa “divertente” – ci ha riferito la nostra fonte – è che Elledici, durante l'ultimo incontro ministeriale del 7 febbraio, ha detto che potrebbe esserci qualcuno interessato alla libreria di Milano. Non è simpatico? Proprio all'ultimo momento, prima del gong. Non ha fatto il nome, e le trattative, dicono, sono in fase embrionale. Quindi noi abbiamo un mese di tempo per decidere se accettare o meno la buonuscita od andare in vertenza, mentre le trattative con questo qualcuno interessato a rilevare dureranno di più. Ecco il giochetto: chi accetta la buona uscita o chi va in vertenza non sarà rilevato dal fantomatico editore. Se invece non prendiamo la buonuscita e non andiamo in vertenza, e se un eventuale editore rileva, noi ne faremo parte. Come giocare a poker. Con la vita delle persone». 


Se Milano piange, Roma non ride

Nell’incontro al Ministero del Lavoro del 7 febbraio, i dipendenti della libreria di via della Conciliazione e la Elledici si sono accordati per l’applicazione dei contratti di solidarietà, che coinvolgeranno ovviamente sia i sette dipendenti della libreria in chiusura, sia i 7 che lavorano nella sede di via Marsala e che “ospiteranno” i “senza-casa” della Conciliazione. Per tutti è prevista una riduzione dell’orario di lavoro, stabilita la quale partirà la richiesta dell’ammortizzatore della solidarietà. «Questo almeno fino alla scadenza di questo ammortizzatore», è la previsione di un dipendente col quale abbiamo parlato, «che dovrebbe essere attivo per 2 o 3 anni, dopodichè gli “esuberi”, da considerare fra tutti e 14 i dipendenti, torneranno a essere tali».

Pare che l’orario di lavoro passerà per tutti da 40 a 36 ore settimanali. Il contratto di solidarietà si applicherà sulla metà del monte ore, dunque 18, che saranno pagate per metà dal datore di lavoro e per le restanti 9 ore dall’ammortizzatore della solidarietà. Il risultato sarebbe la contrazione di un cifra fra il 25 e 30% dell’attuale stipendio.

Anche la libreria di via della Conciliazione chiude i battenti il 21 febbraio. L’ampio locale, dai soffitti altissimi, è in vendita e pare interessi al Vaticano: sia ad ottobre, quando è stata comunicata la chiusura ai dipendenti della libreria, sia pochi giorni orsono, è stato visitato da architetti con al seguito un fotografo dell’Apsa, l’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica, rilevando immagini e misure. Nessun altro eventuale compratore si è presentato, testimoniano ancora i dipendenti. Non si ha idea di quale destinazione avrà il locale, che finisca in mani vaticane o no.

Certo, se dovesse la ex libreria Elledici essere sostituita da un’altra libreria, i dipendenti avrebbero diritto ad essere rilevati con corsia preferenziale su tutti gli altri aspiranti. (eletta cucuzza)

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