Nessun articolo nel carrello

SANTI FUMI! FESTE PATRONALI PUGLIESI: UN APPELLO A RIFIUTARE SPONSOR INQUINANTI

Tratto da: Adista Notizie n° 29 del 02/08/2014

37751 BRINDISI-ADISTA. L’estate, si sa, è tempo di vacanze e occasione per trascorrere qualche settimana di riposo, magari nel paese natio. Per questo a luglio e ad agosto molte località, soprattutto del Sud Italia, si riempiono di villeggianti. Ed è anche per questo motivo che proprio nei mesi estivi si concentrano le più importanti e partecipate feste dei santi patroni. Pensando alla nuova estate, il 18 luglio scorso un gruppo di 40 cittadini pugliesi, non solo cattolici (tra cui i collaboratori di Adista Michele di Schiena, Giancarlo Canuto, Maurizio Portaluri), ha lanciato un appello ai comitati organizzatori delle feste patronali, affinché adottino «maggiore ponderazione» nell’identificazione degli sponsor che metteranno soldi e “cappello” sulle celebrazioni dei santi, soprattutto in un contesto, come quello pugliese, segnato dai numerosi scandali ambientali degli ultimi anni.

«Le festose celebrazioni civili e religiose, ridimensionate negli ultimi anni dalla cosiddetta crisi (che sarebbe meglio chiamare ingiustizia sociale), si alimentano di contributi e sponsorizzazioni antiche e nuove nelle quali cittadini, credenti e non, vogliono vederci chiaro», denunciano i firmatari della lettera aperta: “Le festività patronali e certi sponsor”. «Le elargizioni liberali di grandi gruppi industriali che vorrebbero facilitare la buona riuscita delle feste suscitano il sospetto che non siano estranee all'intento di indurre i loro destinatari al silenzio sulle devastazioni ambientali che si sono realizzate e si intendono continuare a perpetrare a Brindisi come nel Salento e nell'intera Puglia». Rispolverando le parole profetiche dell’incompreso Laocoonte ai Troiani, nel passaggio dell’Eneide sul cavallo di Troia («Timeo danaos et dona ferentes», “temo i greci, anche quando portano doni”), i firmatari sollecitano i comitati a vigilare, perché «quanto poteva essere anni addietro accettato in buona fede, non può esserlo oggi alla luce delle verità emerse: un'area industriale fortemente e irrimediabilmente inquinata, ceneri illecitamente disperse nei campi, cancerogeni e teratogeni dispersi in aria». Molti cristiani, conclude l’appello, «non sono disposti ad accettare certe sponsorizzazioni delle feste patronali tali da mettere il silenziatore alle menti ed alle coscienze di una intera comunità». «Festeggiare con sobrietà i Patroni recuperando il valore cristiano e civile della loro testimonianza restituirebbe onore e dignità alle nostre popolazioni ed alla nostra terra, saccheggiate ed inquinate per il profitto di pochi».

La mobilitazione sulle sponsorizzazioni non vede isolati i firmatari della Lettera aperta. È di qualche giorno fa (la Repubblica, 21/7) il duro monito dell’arcivescovo di Lecce, mons. Domenico D’Ambrosio che, in vista della festa di Sant’Oronzo, patrono dei leccesi, ha respinto una cospicua donazione della Tap (Trans Adriatic Pipeline), il contestatissimo gasdotto che dovrebbe unire Azerbaijan e Salento, per poi proseguire lungo tutta la Puglia fino in Norvegia, con un impatto ambientale che si prevede devastante per uno dei tratti costieri italiani più belli. «Noi non possiamo lasciarci trascinare dall’opportunità», «non svendiamo il territorio», ha dichiarato l’arcivescovo, subito affiancato dal sindaco di Lecce. E lo slogan «Tap? No grazie», a quanto pare, accompagnerà tutta l’estate salentina, sempre ricca di eventi ma da quest’anno con un grande sponsor in meno.

L’accresciuta sensibilità sugli sponsor degli eventi “sacri” in Puglia pone le sue radici negli anni passati, e non solo per i noti fatti legati all’Ilva di Taranto, che portarono, tra l’altro, nel 2012, una quarantina tra preti, laici e associazioni a chiedere alla Chiesa di rompere il silenzio sulla questione ambientale e a rinunciare alle donazioni dei Riva (v. Adista Notizie n. 30/12). Durante la visita di Benedetto XVI nel 2008, per esempio, Enel ed Eni si prodigarono in una gara di “generosità” per finanziare l’evento, destando più di qualche malumore, anche a causa della centrale termoelettrica a carbone Enel di Cerano (Brindisi), che nel 2012 l’Agenzia Europea per l'Ambiente (Eea) ha collocato al 18° posto in tutto il Continente per emissioni inquinanti. (giampaolo petrucci)

Adista rende disponibile per tutti i suoi lettori l'articolo del sito che hai appena letto.

Adista è una piccola coop. di giornalisti che dal 1967 vive solo del sostegno di chi la legge e ne apprezza la libertà da ogni potere - ecclesiastico, politico o economico-finanziario - e l'autonomia informativa.
Un contributo, anche solo di un euro, può aiutare a mantenere viva questa originale e pressoché unica finestra di informazione, dialogo, democrazia, partecipazione.
Puoi pagare con paypal o carta di credito, in modo rapido e facilissimo. Basta cliccare qui!

Condividi questo articolo:
  • Chi Siamo

    Adista è un settimanale di informazione indipendente su mondo cattolico e realtà religioso. Ogni settimana pubblica due fascicoli: uno di notizie ed un secondo di documentazione che si alterna ad uno di approfondimento e di riflessione. All'offerta cartacea è affiancato un servizio di informazione quotidiana con il sito Adista.it.

    leggi tutto...

  • Contattaci

  • Seguici

  • Sito conforme a WCAG 2.0 livello A

    Level A conformance,
			     W3C WAI Web Content Accessibility Guidelines 2.0

50 anni e oltre

Adista è... ancora più Adista!

A partire dal 2018 Adista ha implementato la sua informazione online. Da allora, ogni giorno sul nostro sito vengono infatti pubblicate nuove notizie e adista.it è ormai diventato a tutti gli effetti un giornale online con tanti contenuti in più oltre alle notizie, ai documenti, agli approfondimenti presenti nelle edizioni cartacee.

Tutto questo... gratis e totalmente disponibile sia per i lettori della rivista che per i visitatori del sito.