
Per il cardinale di Lima, nozze gay come nazismo e fondamentalismo islamico
Tratto da: Adista Notizie n° 25 del 11/07/2015
38195 LIMA-ADISTA. Innervosito dalla straripante marcia dell'orgoglio gay del giorno precedente (27 giugno) e indignato per la decisione della Corte Suprema degli Stati Uniti di legalizzare il matrimonio omosessuale su tutto il territorio nazionale (v. tra le notizie precedenti), l'arcivescovo opusdeista di Lima, card. Juan Luis Cipriani, nella sua domenicale trasmissione radio “Dialoghi di Fede” è intervenuto paragonando le nozze gay al nazismo e al fondamentalismo islamico.
«La storia giudica ogni generazione», ha tuonato il 28 giugno (La Republica.pe), e «saprà giudicare se stiamo lasciando a chi viene dopo di noi un mondo migliore o un mondo davvero penoso». Il nazismo ha prodotto un «olocausto» che le generazioni successive «continuano a giudicare» come «cosa selvaggia e inumana», eppure, ha ricordato, «a suo tempo ha praticamente riempito il mondo». «Ora – ha continuato ad esemplificare – stiamo assistendo agli attacchi islamici di un gruppo tenebroso, ma la generazione che verrà giudicherà quello che hanno fatto, e allo stesso modo – ha detto lasciando la frase in sospeso – credo che quando si attacca il matrimonio e la famiglia...».
Il cardinale ha tacciato di «colonialismo» gli Stati Uniti accusandoli di influenzare, negativamente nel caso specifico delle nozze gay, le politiche sociali di altri Paesi: «Ora, per un voto di una Corte nordamericana, si vuole cambiare il modo di vivere nel mondo. Questo sì – ha esclamato – che è imperialismo».
* Immagine di David Stanley, tratta dal sito Flickr, licenza, immagine originale. La foto è stata ritagliata. Le utilizzazioni in difformità dalla licenza potranno essere perseguite
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