
«Finalmente sono stato ascoltato»: Juan Carlos Cruz ha incontrato mons. Scicluna
NEW YORK-ADISTA. «È stato tremendamente empatico», ha detto Juan Carlos Cruz dopo aver incontrato l’arcivescovo maltese mons. Charles Scicluna, che sta indagando, su mandato di papa Francesco, sulla complicità del vescovo cileno di Osorno, Juan Barros, con l’ex sacerdote Fernando Karadima di Santiago del Cile che ha abusato di Cruz e di altri minorenni. Si sono incontrati a New York per quasi 4 ore, il 17 febbraio, nella parrocchia francescana del Santo Nome di Gesù (Holy Name of Jesus). Inizialmente il colloquio fra i due sarebbe dovuto avvenire via Skipe, trovandosi Cruz negli Stati Uniti ed essendo Santiago del Cile il luogo in cui Scicluna deve portare avanti le indagini. Poi la decisione, cui non è estraneo Bergoglio, di parlare a quattr’occhi con la vittima. E dev’essere stato molto impattante per l’investigatore poter guardare il viso di Cruz mentre raccontava la sua terribile esperienza, tanto da non trattenere le lacrime: «L’arcivescovo ha pianto due o tre volte – ha raccontato Juan Carlos – mentre gli raccontavo degli abusi, della morte di mio padre, delle cose che ci hanno fatto passare i cardinali e altri vescovi. Mi ha impressionato perché non sono lacrime di coccodrillo, erano lacrime vere». Parlando con il quotidiano cileno El Mercurio, Cruz ha commentato: «Mons. Scicluna è totalmente diverso da qualsiasi altro investigatore che ho incontrato in tutto questo tempo. Si nota che vuole fare le cose in modo trasparente, buono, indipendente». «Sono uscito contento», «ora mi hanno ascoltato», ha detto con soddisfazione.
Il cileno, autore di una lettera inviata a papa Francesco nel 2015 rimasta senza riscontro (v. Adista n. 6/18), ha anche riferito che Scicluna gli ha posto domande sui cardinali Ricardo Ezzati, arcivescovo di Santiago e sul suo predecessore, Francisco Javier Errázuriz (Karadima era incardinato nella diocesi santiaghegna) . «Ovviamente – ha aggiunto Cruz – io ho parlato anche degli altri vescovi che frequentavano El Bosque [la parrocchia di Karadima]: Andrés Arteaga, vescovo ausiliare di Dantiago, Horacio Valenzuela, vescovo di Talca, e Tomislav Koljatic, vescovo di Linares. E anche di altri vescovi del Cile. A motivo di queste cose che gli ho raccontato – ha aggiunto Cruz – chiamerà altri vescovi e altre persone». Dunque, c’è da presumere che l’indagine si allargherà, forse in modo imprevisto. L’inviato papale sta per giungere nella capitale cilena: vi si tratterrà dal 20 al 23 febbraio. Non è dato di sapere quante persone ascolterà durante il suo soggiorno.
*Foto di MoTabChoir01 tratta da Wikimedia Commons immagine originale e licenza
Adista rende disponibile per tutti i suoi lettori l'articolo del sito che hai appena letto.
Adista è una piccola coop. di giornalisti che dal 1967 vive solo del sostegno di chi la legge e ne apprezza la libertà da ogni potere - ecclesiastico, politico o economico-finanziario - e l'autonomia informativa.
Un contributo, anche solo di un euro, può aiutare a mantenere viva questa originale e pressoché unica finestra di informazione, dialogo, democrazia, partecipazione.
Puoi pagare con paypal o carta di credito, in modo rapido e facilissimo. Basta cliccare qui!