
RDCongo: in Italia, iniziativa per rompere il silenzio sull'«olocausto africano»
Una fiaccolata e una marcia promossa da 30 studenti di Reggio Emilia riuniti nel comitato Stand4DRCongo, per chiedere alla comunità internazionale un impegno più credibile e «per rompere il silenzio su quello che stato definito l'olocausto africano», la tragedia dimenticata che vive da oltre 20 anni il popolo della Repubblica Democratica del Congo, Paese estremamente ricco di risorse strategiche e per questo maledetto. 8 milioni di morti, 2 milioni di donne stuprate, un milione di sfollati solo nel 2016, aggressioni e stragi dai tratti genocidari in molte regioni del Paese, oltre 40mila bambini costretti a lavorare nelle pericolose miniere da cui proviene il coltan, minerale necessario per la produzione degli smartphone o delle auto elettriche... inchieste e rapporti internazionali raccontano il conflitto più sanguinoso dopo la Seconda Guerra mondiale, che si combatte con efferata violenza sulla pelle del popolo congolese per il controllo dei giacimenti, per l'estrazione e il commercio di oro, cobalto, diamanti, stagno, rame, ecc. sotto gli occhi della comunità internazionale e con le grandi multinazionali straniere che, in un clima di instabilità, pare riescano a fare ottimi affari. Su questa situazione è chiamata a vigilare la Monusco, la più imponente e dispendiosa missione di caschi blu del mondo, ma il soldati Onu sono stati più volte accusati di restare alla finestra mentre si compiono massacri di civili inermi e persino di abusi sulla popolazione civile.
L'attivista congolese, residente a Reggio Emilia, John Mpaliza, da anni è impegnato in uno sforzo di coinvolgimento dell'opinione pubblica, lanciando iniziative, marce e campagne per chiamare l'Unione Europea e l'Onu ad una piena assunzione di responsabilità nei confronti del popolo congolese, sfruttato per le esigenze del mercato e poi abbandonato al suo destino. Insieme ai ragazzi
La Fiaccolata si terrà a Reggio Emilia il 21 aprile, alle ore 19, in piazza della Vittoria. La Marcia per la pace invece partirà il giorno seguente alle 8.30 da piazza Prampolini. Durerà più di un mese e coinvolgerà scuole, parrocchie e istituzioni locali nelle provincie di Parma, Pavia e Torino, per sconfinare poi in Francia. Arrivo previsto il 26 maggio a Ginevra, sede delle Nazioni Unite, dove i manifestanti chiederanno all'Onu di aggiornare le regole di ingaggio affinché la Monusco possa davvero difendere la popolazione civile (qui la petizione lanciata dai giovani di Reggio Emilia)
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