
Italia meno ospitale: calo degli sbarchi e dei richiedenti asilo
MILANO-ADISTA. La Fondazione ISMU - Iniziative e Studi sulla Multietnicità - ha diffuso oggi, vigilia della Giornata Mondiale del Rifugiato, un comunicato con numeri e tabelle (su dati forniti dal Ministero dell'Interno e dall’UNHCR) sul fenomeno migratorio che coinvolge il nostro Paese, con particolare riferimento ai richiedenti asilo.
Il comunicato segnala che durante i primi cinque mesi e mezzo di quest’anno sono sbarcati in Italia, Grecia, Spagna e Cipro oltre 39mila migranti e che il flusso verso il Mediterraneo e l’Italia risulta in diminuzione.
Nel 2018 gli sbarchi sulle coste italiane sono calati del 77%. Dal 1° gennaio al 18 giugno 2018 i migranti sbarcati sulle coste italiane sono stati 15.610, contro gli oltre 60mila dello stesso periodo del 2017, con un calo del 77%.
Il 14% degli sbarcati, precisa il comunicato, sono minori non accompagnati. Restano significative le presenze di minori non accompagnati tra gli sbarcati: sono 2.171 i minori soli arrivati tra gennaio e l’11 giugno, e rappresentano oltre il 14% del totale.
Prevalgono i tunisini. Il 2018 presenta in questi nuovi sbarchi un cambio nelle nazionalità: prevalgono i tunisini (quasi 3mila persone), gli eritrei, i sudanesi, mentre i nigeriani sono scesi al quarto posto.
In calo anche le richieste di asilo. Tra gennaio e maggio 2018 le richieste di asilo hanno registrato una diminuzione del 52%: le domande presentate sono state 28mila, contro le quasi 60mila nello stesso periodo del 2017.
A oltre 15mila migranti concessa una forma di protezione. Prevalgono nel nostro Paese le concessioni di protezione umanitaria, che hanno rappresentato il 28% degli esiti (oltre 11mila casi) tra le 40mila domande esaminate fra gennaio e maggio 2018. Sono stati 2.600 i migranti che hanno ottenuto lo status di rifugiato (6,5% del totale), e 1.634 hanno ricevuto la protezione sussidiaria (4%). Non è stata riconosciuta alcuna forma di protezione a oltre 24mila migranti.
Lo status di rifugiato è concesso soprattutto a donne e minori. I dati del 2017 consentono di individuare alcune caratteristiche dei rifugiati: rispetto alla media, lo status di rifugiato registra un valore più alto tra le donne (25%), tra i minori di 13 anni (36%) e tra gli ultrasessantacinquenni (34%, anche se in numero assoluto si tratta di soli 90 casi). Relativamente alle nazionalità, lo status di rifugiato è concesso soprattutto a siriani (93%), somali (37%), eritrei (26%) e iracheni (25%).
Diminuiscono i migranti accolti nei centri di accoglienza. Si sta riducendo l’impatto degli sbarchi sul sistema di accoglienza italiano: se al 31 dicembre scorso risultavano presenti 183mila migranti (il dato più elevato degli ultimi anni), a fine maggio di quest’anno le presenze sono scese a 167.739.
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