
Riprende a settembre il Digiuno di giustizia in solidarietà con i migranti
ROMA-ADISTA. Quando il presidio del “Digiuno di giustizia in solidarietà con i migranti” aveva smobilitato la postazione davanti Montecitorio, lo scorso 21 luglio, gli attivisti si erano dati appuntamento per settembre. E a settembre, come annunciato, il Digiuno di giustizia riprende, sempre davanti la Camera dei deputati, un giorno fisso al mese.
Lo annunciano i principali promotori dell’iniziativa (p. Alex Zanotelli a nome dei missionari comboniani; mons. Raffaele Nogaro, ex vescovo di Caserta; don Alessandro Santoro a nome della comunità delle Piagge di Firenze; il sacramentino p. Giorgio Ghezzi; suor Rita Giaretta e Casa Ruth a Caserta; Sergio Di Vito del gruppo scout “Agesci Caserta 2”) che ha preso il via il 10 luglio – con una marcia da San Pietro a Montecitorio e la costituzione del presidio davanti la Camera – e si è concluso il 22 luglio, con la partecipazione all’Angelus in piazza San Pietro, durante il quale papa Francesco è tornato ancora una volta sulla questione migranti (v. Adista Notizie n. 27/18). «Cari fratelli e sorelle – ha detto il papa dopo la recita dell’Angelus – sono giunte in queste ultime settimane drammatiche notizie di naufragi di barconi carichi di migranti nelle acque del Mediterraneo. Esprimo il mio dolore di fronte a tali tragedie ed assicuro per gli scomparsi e le loro famiglie il mio ricordo e la mia preghiera. Rivolgo un accorato appello affinché la comunità internazionale agisca con decisione e prontezza, onde evitare che simili tragedie abbiano a ripetersi, e per garantire la sicurezza, il rispetto dei diritti e della dignità di tutti».
«Vogliamo ringraziare tutti coloro che nei dieci giorni di luglio hanno digiunato sia davanti a Montecitorio sia nelle varie città e paesi, un digiuno che ci ha fatti sentire più vicini a chi soffre la fame, la guerra e i cambiamenti climatici e per questo fuggono per deserto, per mare, mossi da un’immensa voglia di vivere», scrivono i promotori del Digiuno di giustizia. «Se i migranti per noi cristiani sono oggi la “carne di Cristo” – proseguono –, non possiamo assistere in silenzio a quello che avviene sotto i nostri occhi nel Mediterraneo e nel deserto che sono oggi un immenso cimitero per migliaia e migliaia di poveri, la cui unica colpa è di essere nati nella parte sbagliata del Pianeta. Non è più accettabile che un miliardo su sette di esseri umani (i benestanti del mondo!) consumino il 90 per cento delle risorse e dei beni, mentre gli altri sei miliardi devono accontentarsi del 10 per cento! Questi impoveriti infatti fuggono da fame, guerre e da terre non più abitabili per i cambiamenti climatici, frutto di un Sistema economico-finanziario-militarizzato che permette a pochi di avere quasi tutto a spese dei molti che rimangono a mani vuote. Ed i “benestanti del mondo” rifiutano di accogliere chi bussa alle nostre porte».
Quindi, «come seguaci di Gesù, ma anche come cittadini, non possiamo accettare le politiche migratorie del governo italiano e dell’Unione Europea che portano a sempre più morti (nel mese di giugno 600 morti nel Mediterraneo!)», scrivono i promotori del Digiuno di giustizia. «Ci appelliamo alla coscienza di tutti», aggiunge mons. Nogaro. «Basta con questa propaganda antiumana e diseducativa che sta facendo scivolare l’intero Paese verso un’irrimediabile disumanizzazione. La vita e il rispetto della vita devono venire prima di tutto. Prima di ogni calcolo umano, prima di ogni burocratica distinzione tra rifugiati e migranti, prima di ogni strategia, prima di ogni tornaconto elettorale».
Il nuovo appuntamento è il prossimo 12 settembre, a mezzogiorno a piazza San Pietro, subito dopo l’udienza generale del mercoledì di papa Francesco. Da lì in marcia verso Montecitorio dove il presidio si fermerà fino a sera. E così per un giorno al mese, a Roma, ma anche nelle altre città che decideranno di unirsi all’iniziativa di solidarietà con i migranti.
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