
Scuola multietica: uno studente su dieci è straniero
ROMA-ADISTA. Anno scolastico al via con classi sempre più multietniche. È quello che emerge dai dati contenuti nel Dossier Statistico Immigrazione 2018 del Centro studi e ricerche Idos, in collaborazione con il Centro studi Confronti.
Nell’anno scolastico 2016/2017 quasi uno studente su dieci era straniero (826.000, il 9,4% del totale della popolazione scolastica). Si tratta di una incidenza in continua crescita, visto che gli alunni figli di italiani vanno sempre più diminuendo (-96.300 in un anno, -1,2%) per il costante calo delle nascite, mentre quelli nati da genitori stranieri vengono gradualmente aumentando (+11.200 e +1,4%), grazie alla maggiore giovinezza e fecondità della popolazione di origine immigrata. Basti osservare che tra gli italiani gli ultra65enni sono ormai 1 ogni 4 residenti (24,3%), tra gli stranieri invece, che per il 37,6% hanno meno di 30 anni, sono solo 1 ogni 25 (4,0%). Tuttavia anche tra gli stranieri le nascite sono in progressivo calo e se fino ad oggi la presenza di figli di immigrati aveva compensato la decrescita della popolazione scolastica nazionale, attualmente gli alunni stranieri non bilanciano più la perdita in atto e il numero complessivo di iscritti è calato in un solo anno di 85.000 unità (-1,0%).
Più della metà degli alunni stranieri (56,6%) è iscritto nella scuola dell’infanzia (20%) e in quella primaria (36,6%), dove sono quasi l’11% di tutti gli scolari; mentre meno di un quarto (23,2%) è iscritto alle scuole superiori, dove rappresentano solo il 7,1% di tutti gli studenti e, anche per le maggiori difficoltà di inserimento e rendimento scolastico, scelgono con più frequenza istituti tecnici e professionali.
Le nazionalità presenti nelle scuole italiane sono 190. Fra le comunità numericamente più significative: romeni (158.000), albanesi (112.000), marocchini (102.000) e cinesi (49.500). Le regioni in cui è più alta l’incidenza degli alunni stranieri nelle scuole sono nell’ordine: Emilia Romagna (15,8%), Lombardia (14,7%), Umbria (13,8%), Toscana (13,4%) e Piemonte (13,0%).
Cresce sempre di più la quota di alunni stranieri che sono nati in Italia, le cosiddette “seconde generazioni”, che spesso riconoscono l’italiano come propria lingua madre, vivono con e come i coetanei italiani e si sentono tali a tutti gli effetti, condividendo con loro ogni cosa eccetto la cittadinanza (e ciò che essa comporta, in termini di riconoscimento giuridico e di diritti). Se nell’anno scolastico 2007/2008 erano appena un terzo (34,7%) di tutti gli alunni stranieri, nel 2016/2017 sono più di mezzo milione (503.000), i tre quinti (60,9%) del totale. Rispetto all’a.s. precedente, costoro sono aumentati di ben il 12,9% (+57.600).
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