
Le bombe made in Italy uccidono ancora in Yemen. I focolari rilanciano la mobilitazione
ROMA-ADISTA. Le bombe made in Italy – nello stabilimento di Domusnovas in Sardegna della tedesca Rwm – continuano a cadere e ad uccidere i civili nello Yemen, nell’assoluto disinteresse e silenzio del Parlamento (v. Adista notizie nn. 40 e 43/15; 6, 7, 9, 31 e 36/16; 19, 30 e 34/17; 19 e 29/18).
Per rilanciare la mobilitazione, il Movimento dei Focolari promuove, per il prossimo 17 ottobre, dalle ore 17, presso la sala Pozzo in via di Sant’Ignazio, a due passi dai palazzi della politica, un incontro pubblico con i parlamentari, gli amministratori locali e i rappresentanti della associazioni pacifiste e per il disarmo.
«A 10 giorni dalla marcia Perugia-Assisi – scrivono –, dopo oltre un anno dalla bocciatura del Parlamento italiano alle mozioni che chiedevano lo stop all’invio di bombe italiane all’Arabia Saudita, e interventi immediati per la riconversione del territorio da liberare da ogni ricatto occupazionale, crediamo che non esistano più giustificazioni per ulteriori perdite di tempo. Non bastano le dichiarazioni che rimbalzano competenze e responsabilità da un ministro all’altro, dalla Difesa agli Esteri. Un Parlamento che esprime la sovranità popolare deve prendere posizione attivando tutte le risorse di una responsabile politica internazionale, economica ed industriale. Ma per ripudiare davvero la guerra, e le troppe complicità che la alimentano, non basta fare proclami o delegare alla mediazione dei parlamentari. Occorre ripartire sempre dalla coscienza personale e collettiva che si esprime nelle città che, come ci ha insegnato La Pira “non sono cumuli occasionali di pietra”».
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