
I popoli nativi del Canada rialzano la testa: le loro lotte testimoniate a Bolzano
BOLZANO-ADISTA. Giovedì prossimo, 29 novembre, i filmmaker e documentaristi Paola Rosà e Antonio Senter, a Bolzano (ore 20.00 presso la Biblioteca Culture del Mondo, in via del Macello, 50), invitati dall'Associazione per i Popoli Minacciati, per raccontare le storie di resistenza dei Nativi canadesi, dopo aver compiuto un lungo viaggio attraverso il Paese per conoscere la situazione in cui vivono oggi gli esponenti delle First Nations.
Racconteranno decine di storie raccolte fra i nativi, e di lotte contro lo sfruttamento indiscriminato delle risorse naturali, contro uno sviluppo basato ancora sugli idrocarburi, contro la costruzione di oleodotti e dighe. Racconteranno delle cause civili che hanno promosso i nativi canadesi, degli scioperi della fame e raccolte di firme, delle proteste di agricoltori e ambientalisti in particolare contro la costruzione di una nuova e ulteriore diga sul fiume Peace nel Nordest della British Columbia. I documentaristi hanno viaggiato dal cantiere di questa mega diga, che allagherà un'ottantina di chilometri di vallata, all'isolotto dove si riproducono milioni di salmoni, attraverso le montagne di Hazelton fino ai totem di Alert Bay, dove le tribù della costa hanno trovato una nuova alleanza contro una multinazionale norvegese autorizzata ad inquinare l'Oceano Pacifico per allevare salmoni di razza atlantica.
Rosà e Senter testimonieranno dunque di come le tribù della Costa Pacifica si rialzano da decenni di denigrazione e disprezzo cercando di proporre un modello alternativo di sviluppo, segnale di un risveglio della consapevolezza identitaria dei First Nations, «popoli indigeni stremati culturalmente – ricorda il comunicato dell’Associazione bolzanina – da decenni di rieducazione forzata nei collegi dove ai bambini andava estirpato il ricordo della lingua e le usanze native».
*Foto The Narvhal Canada, tratta da Flickr immagine originale e licenza
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