
"Si scrive sovranismo, si legge nazionalismo, fascismo e razzismo". L'analisi de “ildialogo.org”
Il “sovranismo” è una categoria politica che non esiste sui vocabolari, coniata come «variante del vecchio nazionalismo che tante devastazioni e lutti ha provocato proprio in Europa». Il sovranismo sarebbe nato a tutela della “sovranità nazionale” – scrive Giovanni Sarubbi in un editoriale del periodico di Monteforte Irpino ildialogo.org – che in molti vedono minacciata dall'Unione Europea, con le sue regole e i suoi vincoli, e dalla presunta “invasione” dei migranti.
In realtà, spiega Sarubbi nell'approfondimento, la nascita dei cosiddetti sovranismi nasconde «lo scontro tra il capitalismo imperialistico nord-americano (...) e il capitalismo altrettanto imperialistico incentrato sull’Unione europea basato sull’asse Francia-Germania. Due sistemi imperiali formati da multinazionali gigantesche che si scontrano e che nascondono questo loro scontro dietro parole fumose e ingannevoli quali libertà, sovranismo, democrazia et similia, che non hanno alcun significato se vengono cancellate le classi e la lotta tra esse».
Uomo chiave di questo scontro sarebbe, secondo il direttore de ildialogo.org, lo statunitense Steve Bannon, che ha guidato la campagna elettorale di Donald Trump fino alla vittoria e che ora sta cercando, grazie anche all'alleanza con il card. Burke, leader dell'opposizione interna a papa Francesco, di importare questo modello in Italia, facendo base nella Certosa di Trisulti di Collepardo, nel frosinate (approfondire qui, qui e qui).
Passando al caso italiano, riflette Sarubbi, i movimenti che si dicono sovranisti, come la Lega, Fratelli d'Italia e il Movimento 5 Stelle, «non sarebbero altro che la lunga mano del capitalismo imperialistico nord-americano (altro che difensori della sovranità nazionale) che vuole mantenere intatto il proprio potere politico-economico nella vecchia Europa ed anzi espanderlo». L'imperialismo europeo reagisce e, per conservare il proprio potere economico e politico, «soffia sul fuoco dei “sovranismi” i quali altro non sono che i vecchi nazionalismi imbellettati, con tutti a proclamare il “prima gli italiani”, “prima i francesi”, “prima i polacchi”, e via ragliando, ma tutti proni agli Usa e alle sue multinazionali». Il Vecchio continente, frammentato tra tanti “sovranismi”, poco inclini al dialogo, in competizione tra loro, e «sottomessi ai voleri degli USA. Si ripercorre la strada che ha portato alla prima e poi alla seconda guerra mondiale sul suolo europeo. Ma lo si fa usando parole “nuove”, così l’inganno riesce meglio. È un vecchio trucco che funziona sempre»
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