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245 milioni di cristiani perseguitati nel mondo. Le cifre da capogiro del Rapporto di “Open Doors” discusse a Strasburgo

245 milioni di cristiani perseguitati nel mondo. Le cifre da capogiro del Rapporto di “Open Doors” discusse a Strasburgo

245 milioni di cristiani perseguitati nel mondo. Le cifre da capogiro del Rapporto di “Open Doors” 

Con un trend in costante crescita, i cristiani restano in cima alla lista dei credenti più perseguitati a livello mondiale. Lo si evince dal rapporto relativo all’anno 2018 di Open Doors, l’Ong olandese specializzata nella tutela dei diritti umani, presentato mercoledì 13 febbraio all’Europarlamento di Strasburgo durante il convegno “Libertà religiosa per i cristiani?”. 

Secondo il Rapporto, nel 2018 1 cristiano su 9 ha subito elevati livelli di persecuzione, per un totale di 245 milioni di persone colpite. Sono 4305 i cristiani uccisi dal 31 ottobre 2017 al 1° novembre 2018, in netto aumento rispetto agli anni 2016 e 2017, quando le vittime recensite dallo stesso rapporto della Ong erano rispettivamente 1207 e 3066. In pratica, il rapporto annuale Open Doors testimonia che nell’arco di soli due anni il numero di cristiani uccisi si è più che triplicato, mentre è raddoppiata (rispetto al 2017), la cifra dei cristiani arrestati, condannati e detenuti senza processo: 3.150 in tutto. Molto elevate risultano anche le stime su Chiese ed edifici cristiani che hanno subito attacchi o distruzioni: 1.847 nel solo 2018.

La World Watch List 2019 di Open Doors, annessa al Rapporto, cataloga i primi 50 Paesi in cui sussiste tale persecuzione, mostrandone i vari livelli: “estrema”, “molto elevata” ed “elevata”. In sintesi, su 150 Paesi monitorati, 73 esercitano una persecuzione molto alta o estrema: 15 Paesi in più rispetto all’anno scorso. 

La persecuzione dei cristiani si concentra soprattutto in Corea del Nord, Africa centrale, Asia meridionale e Medio Oriente.

Il Paese in cima a questa “black top ten” è la Corea del Nord, dove persino possedere una Bibbia è illegale e dove si stima ci siano tra 50 e 70 mila cristiani rinchiusi nei campi di lavoro. Seguono Afghanistan, Somalia, Libia, Pakistan, Sudan, Eritrea, Yemen, Iran, India e Siria. “Cinque anni fa, solo la Corea del Nord raggiungeva un livello di persecuzione dei cristiani definibile estremo – puntualizzava Cristian Nani, direttore di Open Doors, a gennaio scorso, quando il rapporto è stato pubblicato -. Oggi sono ben 11 i Paesi ad ottenere un punteggio sufficiente per rientrare in questa categoria” facendo notare che “difficilmente nella storia dell’umanità troverete un altro periodo storico così oscuro per i cristiani”.

A causa dell’intensificarsi delle violenze da parte di gruppi di estremisti islamici nel Caucaso, nelle repubbliche del Daghestan e della Cecenia, la Russia “guadagna” l’ingresso nel gruppo dei primi 50 paesi in cui avvengono le persecuzioni, piazzandosi al 41esimo posto. 

Il Rapporto di Open Doors definisce in peggioramento anche la situazione dei cristiani nel continente asiatico, in particolare in Cina (dove i nuovi “regolamenti sugli affari religiosi” impongono ulteriori restrizioni ai fedeli), Laos e Vietnam, ed un preoccupante aumento di tendenze aggressive ai danni delle minoranze, di stampo nazionalista, soprattutto in India ma anche in Nepal, Bhutan e Myanmar. “Non passa un singolo giorno senza che un cristiano o una chiesa non subisca un’aggressione nella democratica India – commentava ancora Nani -. Ben 8 Stati indiani hanno approvato leggi anticonversione, che non fanno altro che limitare le libertà individuali e armare i più radicali. È ora di aprire gli occhi: mentre il suo attuale primo ministro gira il mondo ad abbracciare i leader politici, l’India democratica come la conoscevamo sta scomparendo”.

Critica anche la situazione in Africa Centrale, in particolare in Nigeria, con 4136 cristiani uccisi nel 2018, in Repubblica Centrafricana, dove imperversa una guerra civile dal 2013, e in Kenya, colpito a gennaio 2018 da un attentato a Nairobi del gruppo jihadista somalo al Sahaab.

“Questi – avverte Open Doors – sono dati di partenza verificati, dunque il sommerso potrebbe aumentarli di molto”. 

Durante il convegno a Strasburgo, l’eurodeputato Luigi Morgano, Membro della commissione per la cultura e l'istruzione, del Consiglio Nazionale e della Giunta della Scuola Cattolica, ha denunciato «tiepidezza» nell’affrontare questo problema, sottolineando la necessità di passare da «dichiarazioni a azioni concrete ed efficaci». Quasi a fare eco, ma più diplomaticamente, a quanto già detto da Nani: «Se la richiesta di aiuto di oltre 245 milioni di persone non scuote le coscienze, allora siamo ufficialmente entrati nell’era della sordità emotiva».

 

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