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“Diritto di voto alle donne nel Sinodo”. La richiesta dell'Unione Internazionale delle Superiore Generali

“Diritto di voto alle donne nel Sinodo”. La richiesta dell'Unione Internazionale delle Superiore Generali

Roma-Adista. Il voto alle religiose nelle assemblee sinodali. E’ ciò che ha chiesto a papa Francesco Carmen Sammut, presidente dell'Unione Internazionale delle Superiore Generali (UISG) durante la conferenza stampa organizzata ieri a Roma, dopo lo storico incontro in Vaticano per la tutela dei minori.

La UISG, organizzazione mondiale di Superiore generali di Istituti di Religiose cattoliche, è un foro internazionale, approvato canonicamente, in cui le Superiore Generali condividono esperienze, scambiano informazioni e si accompagnano reciprocamente nello svolgimento del loro servizio. Istituzione le cui origini risalgono agli anni 50, sotto il pontificato di Pio XII, la UISG rappresenta certamente una voce importante, che riunisce circa 2.000 congregazioni a cui appartengono più di 700.000 suore in circa 95 paesi.  «Speriamo che un giorno possiamo essere uguali agli uomini del clero», ha detto Carmen Sammut, nell’auspicio di vedere presto riconosciuto il diritto di voto anche alle religiose nei Sinodi.

Il presidente della UISG, che ha preso parte, con una rappresentanza, al summit sui minori conclusosi domenica in Vaticano, ha sottolineato l’importanza del fatto che per «la prima volta» un papa invitasse dieci donne responsabili di ordini religiosi o congregazioni a partecipare ad un appuntamento di questo calibro. «Speriamo che questo sia un esempio di ciò che accadrà in futuro, che avremo più voce in capitolo, più posti nei Sinodi e in altri grandi incontri in Vaticano», ha rimarcato la Sammut che, oltre ad essere alla guida dell'UISG dal 2013, è anche a capo delle suore missionarie di Nostra Signora. La presenza di tre religiose al Sinodo dei vescovi del 2018, unita alle 10 hanno che hanno partecipato al summit sulla tutela dei minori, lascia ben sperare su questa via, sebbene, ha aggiunto suor Sammut «Abbiamo ancora molta strada da fare».

 

 

 

 

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