
Corridoi umanitari: 58 nuovi arrivati dalla Siria
ROMA-ADISTA. Sono arrivati nella mattinata del 4 giugno all'aeroporto romano di Fiumicino 58 rifugiati siriani (uno dei quali di origine irachena) dell'ultimo corridoio umanitario promosso da Federazione delle Chiese evangeliche in Italia, Tavola Valdese, Comunità di Sant'Egidio, con un volo di linea proveniente da Beirut (v. Adista News, 3 giugno 2019). Tra loro, 23 minori. Sono famiglie, uomini, donne, bambini provenienti dalle città di Aleppo, Homs, Damasco e saranno accolte a Messina, Firenze, Genova, Roma e altre città italiane.
Tra loro Rodeina, 19 anni, che si è ricongiunta oggi al suo fidanzato, Simon, 25 anni, arrivato in Italia due anni fa. E Samer e Marlyn, 29 e 24 anni, che non potevano sposarsi in Siria per le divisioni confessionali tra le due famiglie di origine. E ancora la famiglia composta da Mohammad, sua moglie Wafa, e i loro figli Ibrahim, Osama e Ahmed.
"Nel Vangelo - ha detto il pastore Luca Maria Negro, presidente della Federazione delle Chiese evangeliche in Italia, - c'è una parabola, quella del buon samaritano, che è l'unico che si ferma a soccorrere. Ecco, noi pensiamo che non si possa girare la testa dall'altra parte. E oggi, mentre diamo il benvenuto a queste persone in Italia, pensiamo a chi non ce l'ha fatta, non è riuscito ad avere questa accoglienza dignitosa, a chi è sbarcato in tutt'altre condizioni nei nostri porti, e a chi è morto in mare. Chi salva una vita salva il mondo intero: i corridoi umanitari sono la via legale e sicura per chi scappa da guerre e torture e per questo ne chiediamo uno europeo per evacuare la Libia. Ma non dimentichiamo mai l'importanza di salvare tutte le persone che cercano una vita migliore".
"Lo strumento dei corridoi umanitari - ha aggiunto Alessandra Trotta, della tavola valdese - è uno strumento giusto perché rispondente a criteri umanitari di giustizia, efficace, perché punta sull'accompagnamento delle persone e il loro inserimento nei contesti locali in cui i rifugiati andranno a vivere, e sostenibili, e per tanto replicabili, come già avviene e come speriamo possa avvenire sempre di più in futuro. Il vostro compito - ha concluso, rivolgendosi ai rifugiati - sarà quello di portare tutta la vostra intelligenza, tutto il vostro desiderio di futuro, la ricchezza straordinaria delle culture dei vostri Paesi e accettare la sfida di metterle in dialogo con la società italiana che vi accoglie, per costruire insieme un'Italia sempre più bella, un'Italia dei diritti".
Da febbraio 2016 a oggi, grazie ai corridoi umanitari, oltre 1500 persone sono già arrivate in Italia dal Libano, oltre ai circa 500 rifugiati giunti in Francia, Belgio e Andorra.
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