
Pacifiche le celebrazioni per il Battesimo della Rus'
Come riferisceVladimir Rozanskij su Asianews.it, il 28 luglio si svolte pacificamente a Kiev le celebrazioni annuali per il Battesimo della Rus’. Erano presenti tre diverse giurisdizioni della Chiesa ortodossa: quella di Mosca del metropolita Onufryj (Berezovskij), quella della nuova Chiesa autocefala del metropolita Epifanyj (Dumenko) e quella del patriarcato non canonico di Kiev, guidato dallo scismatico 92enne Filaret (Denisenko).Gli anni scorsi la tensione era invece piuttosto alta, soprattutto nel 2018, anno del Tomos costantinopolitano che ha suscitato il grande scisma tra Mosca, Kiev e Costantinopoli.Quest’anno invece, il patriarcato di Mosca ha evitato i toni vittimisti, confidando nel nuovo clima creatosi dopo le elezioni del presidente Volodymyr Zelensky e della nuova Rada, il parlamento statale, che hanno notevolmente attenuato i toni bellicosi anti-russi della precedente presidenza di Petro Poroshenko. I filo-russi hanno piuttosto aumentato la pomposità delle celebrazioni, per dare l’immagine della propria “superiorità” numerica e tradizionale rispetto agli autocefali.Fin dagli anni precedenti, i risultati dei festeggiamenti si misurano con la conta “sportiva” del numero dei partecipanti: il patriarcato di Mosca ha dichiarato 250-300 mila fedeli in piazza, a fronte dei 20 mila calcolati dalla polizia di Kiev. Un altro segnale favorevole è stata la decisione, presa in questi giorni dai vescovi della Chiesa autocefala, di creare un “vicariato romeno” in Ucraina per le tanto contese parrocchie della Bucovina, terra di confine con la Romania. I russi si erano sempre rifiutati di venire incontro a questa richiesta dei romeni, che è stata ribadita di fronte alla richiesta di Costantinopoli di approvare il Tomos di Kiev: presto anche Bucarest potrebbe quindi procedere al riconoscimento ufficiale.
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