
Luca Maria Negro (Chiese evangeliche): «Chiamatelo decreto criminalizzazione, non decreto sicurezza»
ROMA-ADISTA. All’indomani dell’approvazione, da parte del Senato, del Decreto sicurezza bis voluto dal vicepremier ministro dell’Interno Matteo Salvini, arrivano le reazioni fortemente critiche del mondo cristiano
«Sarebbe stato più appropriato e onesto chiamarlo “decreto criminalizzazione” – dice Luca Maria Negro, presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei). Il decreto approvato lunedì sera con voto di fiducia al Senato non ha nulla a che fare con la sicurezza degli italiani e degli immigrati ma, nelle esplicite intenzioni del Ministro dell'Interno che se lo intesta, ha il solo obiettivo di criminalizzare le ONG che operano nelle azioni di ricerca e soccorso nel Mediterraneo».
Negro ha ricordato che ancora ieri, a Lampedusa – come segnalato anche da Mediterranean Hope, osservatorio sulle migrazioni della Fcei che opera sull’isola – sono continuati gli sbarchi di migranti. «Da mesi continuano gli sbarchi autonomi sulle coste italiane e negli ultimi mesi il numero dei rimpatriati dalla Germania in base al regolamento di Dublino ha superato il numero degli sbarcati in Italia ma, invece di cercare una soluzione europea a un problema di natura globale, si punta sulle Ong l'arma delle maximulte e dei sequestri. Come evangelici esprimiamo con forza la nostra contrarietà a questo provvedimento, dettata dalle ragioni della nostra coscienza di cristiani la cui fede si esprime nell'accoglienza e nella protezione della vita umana».
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