
I sacerdoti di Fossano contro il razzismo municipale
Un gesto semplice, ma forte, di antirazzismo di base. È la lettera che i sacerdoti e i diaconi di Fossano hanno pubblicato sul settimanale diocesano La Fedeltà, dopo che il sindaco leghista ha fatto chiudere temporaneamente una fontana nella centrale piazza Castello, che sembra sia stata utilizzata da donne nomadi per lavarsi. Si legge nel testo: «Con dispiacere abbiamo appreso della scelta della chiusura della fontana di piazza Castello, a causa di un utilizzo improprio da imputarsi ad ‘alcune persone di etnia Sinti’, così come scritto sui social … Certamente occorre decoro nelle nostre strade e nelle nostre piazze e non si possono accettare attitudini inadeguate, ma ci domandiamo perché arrivare a una scelta così drastica che non risolve nessun problema, crea malumore e alla prova dei fatti individua soltanto ‘un nemico’ in quelle persone?». Per gli estensori della lettera, occorre «fare fronte comune contro la maleducazione che purtroppo sta crescendo in mezzo a noi, facendo una seria riflessione sul nostro linguaggio e sulle nostre ipocrisie, per non correre il rischio di seminare cattiveria e odio verso gli altri. Vorremmo agire per far sì che le persone tirino fuori di sé ogni aspetto positivo, come lo sono il rispetto dei luoghi comuni, l’attenzione ad ogni essere umano e la cura dell’ambiente; insieme ce la potremo fare».
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