
Parroco anti-migranti , il vescovo di Sora lo sconfessa
"Scelte personali discutibili, ribadiamo il nostro impegno, insieme alla Caritas, per l'accoglienza dei migranti". Il vescovo di Sora, monsignor Gerardo Antonazzo, sconfessa il suo parroco don Donato Piacentini che, in occasione dei festeggiamenti di San Rocco, aveva pronunciato una omelia anti-migranti che aveva suscitato grande scalpore. Tra le atre cose, aveva detto: "Ma quali persecuzioni, quelli arrivano con catenine d'oro e cellulari"; "Vengono qui con telefonini e catenine d'oro". Qualcuno aveva applaudito, altri fischiato, altri si erano allontanati sconcertati.
Poche ore dopo, la diocesi, con una nota ufficiale, ha preso le distanze dal parroco: "La testimonianza di San Rocco incoraggia ancor più l'operato della nostra Chiesa, soprattutto attraverso la Caritas, sempre impegnata nell'accoglienza e nel servizio amorevole delle antiche e nuove forme di povertà - si sottolinea nella nota - tale accoglienza è stata rivolta in particolare agli immigrati giunti sul nostro territorio, in perfetta collaborazione con la Prefettura di Frosinone, con le Istituzioni civili locali, con le Associazioni di volontariato impegnate nel processo di integrazione. Questa è la scelta pastorale che non potrà cambiare perché il cristiano obbedisce al Vangelo della Carità nei confronti di chiunque, senza distinzioni né esclusioni".
Nella ricorrenza della festa di s. Rocco il vescovo mons. Antonazzo ha anche celebrato l’eucarestia in piazza s. Rocco, a Sora, davanti ad una gremita assemblea di fedeli. "Nell’omelia - si legge sempre nella nota diffusa dalla Diocesai - il pastore della Diocesi, attingendo alla ricchezza dei testi della Parola di Dio proclamata durante la liturgia, ha sottolineato come uno dei cardini fondamentali della vita di San Rocco è stata la scelta evangelica del “prima gli altri” per amore di Cristo povero e sofferente, presente negli appestati, contagiati, ammalati e moribondi che san Rocco ha abbracciato, servito, amato più di se stesso".
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