
Medico evangelico: «Sulla Open Arms le condizioni sono al limite»
ROMA-ADISTA. «Sulla Open Arms, le condizioni sono al limite». Lo spiega all’agenzia evangelica Nev Gaddo Flego, direttore sanitario dell’Ospedale evangelico internazionale di Genova, che, insieme a Francesco Piobbichi, operatoredi Mediterranean Hope – il programma rifugiati e migranti della Federazione delle Chiese evangeliche in Italia (Fcei), nelle scorse ore è salito sulla nave ormeggiata al largo di Lampedusa con oltre cento migranti a bordo.
«Il ponte della nave è affollato di gente – dichiara Flego alla Nev – ed è diviso in due aree, una riservata agli uomini, dove gli spazi sono minimi, e l’altra per le donne. Le condizioni igieniche sono al limite. Parlando con il medico, l’infermiera di bordo, con lo psicologo di Emergency e con i mediatori linguistico-culturali, tutti mi hanno confermato che, nonostante i casi più gravi siano stati evacuati, permane una situazione generalizzata di sofferenza sia fisica ma soprattutto psicologica che si traduce in una continua richiesta di supporto medico. La situazione è di estrema variabilità – aggiunge il dottor Flego – e ci sono momenti in cui il disagio esplode prepotente in attacchi di panico, pianti irrefrenabili e disperazione».
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