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Sinodo e donne/1.  Voices of Faith:  nessun passo concreto

Sinodo e donne/1. Voices of Faith: nessun passo concreto

Il Sinodo sull'Amazzonia ha rappresentato« un'occasione meravigliosa per ascoltare le voci e le esigenze dei cattolici» e una promessa di «di rinnovamento concreto per l'intera Chiesa cattolica». Se molte questioni importanti sono state discusse durante il Sinodo, delle quali il documento finale dà conto, «c'è un'eccezione importante: il coinvolgimento delle donne nel ministero della Chiesa». Lo sottolinea in un comunicato stampa l’organismo Voices of Faith, promotore, il 3 ottobre scorso, di un evento a Roma, alla vigilia dell’apertura del Sinodo, intitolata significativamente “And you sister… What do you say?” (E tu sorella, cosa dici?), che ha visto la partecipazione soprattutto di religiose arrivate da ogni parte del mondo per testimoniare la loro esperienza di esclusione e il proprio impegno per il futuro della Chiesa (v. Adista Notizie n. 35/2019; Adista Segni Nuovi n. 36/2019; Adista Documenti n. 37/2019). È vero che il documento sinodale chiede nuovi ruoli di leadership per le donne nelle Chiese locali, ma «non propone alcun passo concreto», sebbene «la storia e la legge abbiano fornito prove dell’esistenza del diaconato femminile. Non sarebbe necessaria alcuna ulteriore discussione al riguardo, solo una semplice implementazione dall'alto». Delusione, dunque, per il fatto che il tema del diaconato femminile non sia entrato – come era stato invece anticipato dal Tablet – nel documento finale: perché? «I risultati del Sinodo – prosegue Voices of Faith - mostrano quanto sia difficile per la leadership della Chiesa comprendere appieno la prospettiva dell'esperienza femminile. La maggioranza dei partecipanti ha votato che "uomini idonei e riconosciuti" possono essere consacrati, anche se hanno una famiglia. Purtroppo, l'interpretazione delle donne di questo passo è che esse non possiedono questi meravigliosi "criteri che dimostrino la virtù". Ciò è inaccettabile ed è un affronto per le donne in Amazzonia che già prestano il loro servizio come diacone e sacerdoti e per le donne di tutto il mondo che hanno continuato a servire fedelmente la Chiesa, ma non sono riconosciute». «Alle donne del Sinodo non è stato concesso il diritto di voto. Il nostro messaggio è chiaro: come possiamo aspettarci l'inclusione dell'esperienza femminile in Amazzonia, se queste esperienze non vengono prese sul serio nella struttura del sinodo stesso? Oggi dobbiamo constatare come l'esperienza quotidiana, coraggiosa e dedicata delle donne che servono la Chiesa e che svolgono il lavoro dei diaconi da molti anni non sia stata presa sul serio».

Quanto al diaconato femminile e alla volontà di papa Francesco di riaprire i lavori della Commissione ad hoc dopo il nulla di fatto con cui si erano conclusi, quest’ultima, afferma Voices of Faith, «ha avuto il tempo di ricercare e interpretare le prove storiche e il loro significato teologico e ha presentato il rapporto riassumendo il giudizio comune e le opinioni personali di ciascun membro della commissione. Sebbene non abbiano formulato una risposta definitiva, sembra che siano state raccolte tutte le prove storiche necessarie per la decisione. Il rapporto è stato consegnato alle rappresentanti dell'Unione Internazionale delle Superiore Generali (UISG), ma non è mai stato reso disponibile al popolo di Dio. Oggi i cattolici di tutto il mondo pongono la semplice domanda: perché abbiamo bisogno che la commissione ripeta il lavoro che è già stato fatto?».

Di fronte alla mancanza di un «reale cambiamento o speranza per la leadership delle donne e i ruoli decisionali nella Chiesa cattolica dell'Amazzonia, dobbiamo ripetere ancora una volta che non rimarremo in silenzio. Le strutture di potere nella Chiesa sono modellate sulla mentalità patriarcale e sulle forme storiche di potere conosciute dalle società feudali europee. Escludere la voce delle donne nei processi decisionali è ingiusto e va contro il messaggio fondamentale del Vangelo, in cui tutte le figlie battezzate e i figli di Dio sono una cosa sola e alla pari. Escludere la voce delle donne non consente alla Chiesa di prendere sul serio le loro esperienze e vocazioni.

Nessun bisogno, pertanto, di Non abbiamo bisogno di «ripensare al ruolo speciale delle donne nella Chiesa, dobbiamo solo essere finalmente trattate con la piena dignità di membri battezzati della nostra comunità».

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