Libano, il patriarca maronita a sostegno dei manifestanti per un nuovo esecutivo
Un esecutivo ad interim, «neutro», che operi «per il bene di tutti i libanesi» e che accolga le «speranze» di un popolo che dal 17 ottobre scorso è sceso in piazza per chiedere riforme economiche e lotta senza quartiere alla corruzione dilagante. È quanto è tornato a chiedere ieri il patriarca maronita, card Beshara Raï, nell’omelia della messa domenicale celebrata a Bkerké, rivolgendosi alla classe dirigente libanese (AsiaNews 4/11). Come nell’omelia della domenica precedente, il porporato ha ribadito la necessità di formare «il più rapidamente possibile» un nuovo esecutivo formato da «personalità libanesi conosciute per i loro valori morali e le grandi imprese», per il «distacco dallo spirito settario» e da «affiliazione partigiane e politiche».
I giovani libanesi, ha aggiunto, «non accettano più le mezze soluzioni». Non credono più alle promesse ed esigono un nuovo governo che sappia ispirare fiducia, attuando le riforme utili al raggiungimento di una crescita economica e finanziaria.
Nel mentre, decine di migliaia di persone si riversavano in piazza per il diciassettesimo giorno consecutivo, decise ad ottenere le dimissioni di tutta la classe dirigente, dopo aver incassato, la settimana scorsa, quelle del Primo Ministro Saad Hariri.
A loro, il patriarca ha chiesto di mantenere «l’unità nazionale», concludendo la sua omelia con una raccomandazione: «Avete superato le vostre appartenenze confessionali […], respingete qualsiasi allineamento che potrebbe minare la vostra unità, comportandovi con saggezza e lucidità di fronte a quanti vogliono alimentare divisioni settarie».
*foto di J.Hassoun tratta da wikimedia commons. Immagine originale e licenza
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