
Rivolte in Etiopia: il processo di riforma e le sue minacce
A diversi giorni dalla protesta degli oromo, che ha infiammato in particolare la regione dell’Oromia, con un computo complessivo di vittime salito a quota 86, il segretario generale della Conferenza episcopale etiope p. Teshome Fikre ha commentato la vicenda in un’intervista a Vatican News: «Da una settimana non ci sono più proteste nel Paese. Verso la metà di ottobre i giovani sono scesi in piazza per protestare» contro alcune decisioni del governo guidato dal premier Nobel per la Pace Abiy Ahmed Ali per contenere la conflittualità etnica nel Paese. In particolare, la rivolta è scaturita in sostegno al giornalista e oppositore Jawar Mohammed, di etnia oromo, il quale il 23 ottobre aveva denunciato su Twitter un complotto ordito della polizia per arrestare o uccidere lui e altri rivali politici del primo ministro.
In realtà, dice il prelato ai microfono di Vatican News, «alcune opposizioni e alcuni attivisti stavano promuovendo un atteggiamento radicale che poteva creare tensioni tra le diverse etnie». Il percorso di riforma, di apertura democratica, di riconciliazione e di tutela dei diritti umani portato avanti del primo ministro piace molto non solo alla comunità internazionale, dice Fikre, ma anche alla maggioranza del popolo. Eppure, sottolinea ancora il sacerdote cattolico, il processo di riforma non è piaciuto a qualche gruppo che cerca di conquistare posizioni di potere facendo leva sul fattore etnico: «La maggior parte della popolazione etiope è povera e ci sono alcuni attori politici che vogliono approfittarne, esercitando la loro influenza sui giovani che non hanno lavoro, soprattutto quelli delle aree rurali».
«Cari fratelli e sorelle», ha detto papa Francesco in chiusura dell’Angelus del 3 novembre, «sono addolorato per le violenze di cui sono vittime i cristiani della Chiesa Ortodossa Tewahedo di Etiopia. Esprimo la mia vicinanza a questa Chiesa e al suo Patriarca, il caro fratello Abuna Matthias, e vi chiedo di pregare per tutte le vittime di violenza in quella terra».
* Foto di Global Panorama, tratta da Flikr, immagine originale e licenza, l'immagine è stata ritagliata.
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